Educazione Chanelliana

Da Chanel c'è la coda. Per comprare e per pagare. La crisi non arriva ai portagli dei ricchi dei nuovi mercati emergenti che comprano, senza guardare il cartellino, un sogno di giacca da 7.500 euro. La scena l'ha vista una di quelle signore che collezionano borse Chanel mentre, appunto, faceva la coda per pagare nonostante la sua borsa fosse già stata messa da parte. La signora si è sorpresa per la rapidità con la quale la cliente davanti a lei, con accento misto russo inglese, ha detto, dopo aver provato la Chanel: «La prendo». Beata lei. Che magari arrivava davvero dalla Russia o magari era di Taiwan come la turista che un mese fa aveva perso la borsa (Chanel) a Bologna. L'aveva trovata una studentessa che, senza neanche aprirla, aveva portato la Chanel alla polizia. Dentro c'erano 13.500 euro. La sua onestà è stata premiata dalla signora di Taiwan con 5000 mila euro. Mentre l'Italia soccombe a una crisi che non si vedeva dal Dopoguerra e apre ogni giornata con nuovi cassintegrati e disoccupati, una parte del mondo può permettersi un'educazione Chanelliana. Vestiti Chanel è facile stare alla larga da gratta e vinci e slot.

© RIPRODUZIONE RISERVATA