il bianco e il nero

il bianco e il nero

Le righe di Moschino. Gli scacchi di Louis Vuitton. Il bianco e il nero. La luce e il buio. Il giorno e la notte. La vita e la morte.
E soprattutto l'ordine. Delle righe. Degli scacchi. Degli opposti.
Ogni volta che ti abitui a una moda, la moda cambia.
E ribalta le prospettiva.
Via le borchie, via i teschietti, via le catene.
Addio al barocco esagerato di quest'inverno che mette la gonna sopra i pantaloni, i paramenti da chiesa sugli stivali, gli ornamenti delle Madonne sulle donne normali, le decorazioni da torta nuziale sulle scarpe Luigi XIV di Prada, Louis Vuitton e Dolce e Gabbana, il nero sul nero e sul nero e sul nero che ammazza perfino l'eleganza di Valentino.
Pulizia. Ordine. Rigore. Contrasti.
Ecco il futuro appena si scioglierà il nero dell'inverno. Direttamente dalle passerelle spaziali, di Moschino. Righe ovunque, su abiti cortissimi tagliati anni Sessanta. In testa alle modelle caschi bianchi da vigile e ai piedi sandali gioiello. Bianco e nero, nero e bianco. Tutto da comprare per avere un armadio come una centrifuga di righe.
Un ordine che porta allegria.
Proprio quello che ci vuole.
Un ordine, comunque.
Se tutti, la prossima privavera, si convertissero all'optical riuscirebbero a colorare le strade di bianco e nero. Quadri e righe.
Niente di nuovo, ma un ritorno al passato. Un passato dove non ci si perde in fronzoli e si sa dove stare. Sul bianco. O sul nero. Esattamente quello che non si riesce a fare in questo inverno dove di troppo ci sono solo i vestiti barocchissimi. Perchè per il resto mancano i soldi per comprarli e anche solo per sognarli.
La nuova moda porta speranza. E un nuovo sogno da inseguire. L'armadio pieno di scacchi e righe. Il cassetto pieno di soldi. La vita piena di ordine

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