La rivincita delle brutte

La rivincita delle brutte

Le mogli hanno chiamato i mariti: «Vieni a vedere Sharon Stone a Amici». «Vedi, è orrenda. Sembra la nonna di se stessa».
I mariti hanno fatto le solite facce che fanno gli uomini quando le donne li esortano a riconoscere che un'attrice o una modella non sono belle.
Ma le donne hanno esclamato: «E' la rivincita delle brutte. Vado a letto felice».
Senza stare né dalla parte dei mariti nè da quella delle moglie, Sharon Stone da Amici sembrava, quantomeno, la zia di se stessa con tanto di scialletto su abito da sera.
Il problema non è Sharon Stone che essendo nata nel 1958 non può avere l'incarnato di Emma o di Alessandra Amoroso. Il problema è che la Sharon Stone che compare nella pubblicità di Damiani o di Dior non è la stessa che sedeva davanti a Maria De Filippi e da parte a Sabrina Ferilli.
Intanto perché la prima è una foto, attorno alla quale si sono avvicendati eserciti di esperti di immagine e la seconda è una donna di 54 anni.
E poi perchè quando il trucco del fotoritocco sparise, si vede. E allora si capisce come mai pur con tutti i milioni di dollari, i chirurghi estetici, i dermatologi e i visagisti del mondo a disposizione, la natura fa sempre il suo corso. E solo photoshop può distendere un foglio di carta accartocciato dagli anni.
Viceversa la Ferilli era la Ferilli. La stessa dello spogliarello della Roma, magari ritoccata, ma almeno uguale a come appare nelle foto. E forse i mariti esortati a dire quanto fosse invecchiata Sharon Stone, si sono fermati a vedere il lato B e il lato A della Ferilli. Una cosa aveva, però, Sharon Stone più degli altri. La professionalità, tutta americana. E la classe. Anche nel fare l'ospite e il membro della giuria.
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