L'orgoglio non porta da nessuna parte

L'orgoglio non porta da nessuna parte

I cinque premi Oscar se li merita tutti. The artist è un film che conquista. Non subito. Dopo un po'. All'inizio spiazza. Il bianco e nero. Il muto. Quell'attore con i baffetti così sorridente.
L'impatto con le prime scene è di insofferenza. Ma se si fa un secondo tentativo, se si prova a star fermi perchè non è un film che si può guardare girando per casa, allora qualcosa scatta.
E diventa una calamita. L'attore con i baffetti che smette di ridere e cade in disgrazia licenziato per far spazio agli attori dei film sonori. Mentre lui affoga nel whisky, la comparsa che lui aveva scoperto diventa una diva. Lei è cotta di lui. Si vede dalla prima scena. Se ne innamora quando lui è all'apice. E si ostina ad amarlo quando lui è sul fondo. Lui vende tutto all'asta. Lei compra tutto di nascosto. Lui licenzia l'autista perchè non può pagarlo, lei lo riassume. Tutto il film segue la corsa dell'attore talmente accecato dal successo perduto dal non vedere l'amore della ragazza. Beh, la fine è da vedere. Non si può raccontare. Ma i film belli di solito non finiscono male. E lasciano una grande lezione come questo: l'orgoglio non porta da nessuna parte. L'amore sì.
[email protected]

© RIPRODUZIONE RISERVATA