Marin - Pellegrini. Quando l'amore manda a fondo

Marin - Pellegrini. Quando l'amore manda a fondo

Succede esattamente quando vuoi che non succeda. Quando decidi che è per sempre, l'altro (l'altra) decide che è finita. Spesso sono le donne a essere lasciate, a trovarsi con il cuore a pezzi, a non dormire di notte dal dolore, a non mangiare più per lo stordimento dell'abbandono, a camminare come zombie verso il niente, vittime di un male che non finisce mai. Di solito sono le donne che non si riprendono, che non dimenticano, che preferirebbero morire piuttosto che andare avanti senza l'uomo del «per sempre». Stavolta è un ragazzo, Luca Marin, a patire le pene d'amore perduto. A non dormire di notte. A non toccare cibo. A non vedere futuro. A non rendere niente sul suo lavoro, che è cercare di andare forte in vasca. Federica Pellegrini l’ha lasciato. Se l’era preso facendo un dispetto alla Manadou. L’ha abbandonato facendo un furto alla fidanzata di Filippo Magnini, ma soprattutto ferendo a morte Marin. Come fa a nuotare un ragazzo mentre la ragazza che ancora ama se ne va a far shopping con il nuovo fidanzato anziché stare in vasca a guardarlo? È una cosa che schianta il cuore. È già tanto se non è andato a fondo. Un nuotatore fatto di muscoli trasformato in un ragazzo di cristallo. L’amore rende forti, quando c’è. L’amore annulla, annienta, svuota, spegne, rende niente, uccide quando non c’è. Se non si muore per amore, si arriva molto vicini. E comunque, non si guarisce mai. La ferita della spada resta sempre lì. Anche se Marin troverà un’altra nuotatrice con cui ridere e festeggiare le vittorie o piangere e consolarsi per le sconfitte. È giovane, è bello, ce la farà. Certo avere sotto al naso quel nuovo amore, tra la sua ex fidanzata e il suo migliore amico, beh questo è come saltare sopra al cadavere dopo che l’hai ucciso. Saltarci sopra fino a che non lo fai a pezzi.
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