Una vittoria inutile

Una vittoria inutile

E' un Paese in rovina, in un mondo che va a picco, in un sistema allo sfascio. E chiunque vinca stasera non cambierà le cose. Si può fingere di credere che la Nazionale abbia ancora appeal, ma il fascino è una cosa ancora più rara del talento. E anche quei pochi sportivi che l'hanno avuto, l'hanno perso con gli anni.
Non è una Nazionale che abbaglia e i campioni di una volta non ci sono più. Come nello sci, dove nessuno muove le folle come Alberto Tomba, come nel tennis di oggi dove gli uomini sono tutti campanili con le facce uguali e le donne sono montagne di muscoli che ricordano più il lavoro delle culturiste che la grazia della Sabatini o l'eleganza della Graf.
Non si possono più passare i pomeriggi davanti alla tv come succedeva vent'anni fa quando anche il meno talentuoso degli sportivi era capace di far sognare almeno per una stagione.
Per il calcio che finge di aver dimenticato il calcio scommesse e si essersi ripulito per gli Europei è lo stesso. Stesse facce, stessi vizi.
Vale per l'Italia e vale per la Germania perchè Matthaus e Rumenigge sono ormai lontani.
E' una perdita di potere totale, nello sport, nella vita, nei rapporti, sul lavoro. Un mondo che si sbriciola, perde per strada le passioni, svuota le anime prima ancora di portafogli. Potrà vincere l'Italia, si potrà far finta che i problemi del Paese sono passati per una sera. Ma appunto è solo un falso, come le borse dei marocchini. Che durano un giorno e poi le butti via.

© RIPRODUZIONE RISERVATA