GIOVEDÌ 2 LUGLIO

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GIOVEDÌ 2 LUGLIO (CHRISTOPH WILLIBALD GLUCK DAY)

Buongiorno,
ultimo rimpianto balneare (ma giusto perché così esaurisco il brano acconcio diviso in quattro parti). Ricordo il tavolo da ping pong il quale, forse, aveva anche dimensioni e altezza regolamentare, ma per essere ben certi che nessuno lo asportasse nottetempo (e per non rischiare di doverlo chiudere e riporre ogni sera) esso era realizzato in pura pietra dura cementata al suolo, cosicché qualsiasi piccolo scivolino poteva condurre a quella mentata sullo spigolo quasi letale. Quando si era troppi per un doppio, ma pochi per un torneo (anche perché questo avrebbe previsto lunghe attese) qualcuno lanciava l'idea di fare un’"Americana" ovvero di pirlare tutti come degli ossessi attorno al tavolo in eliminazione diretta moltiplicando esponenzialmente il rischio di andare a sbattere contro quello spigolo fatale. Tra l'altro mi ricordo che esisteva l'Americana oggi per la prima volta in circa trent'anni e non ho la minima idea dell'origine (ho cercato, ma non ho trovato nulla). Ed esistevano tre tipi di racchette da ping pong. C'era quella dei siuri, la Stiga, in genere nera, lucida, bella come una Jaguar, spesso impugnata "alla cinese" (o "da mongolo", prima che diventasse terribilmente politically uncorrect anche solo pensarlo). Poi la Butterfly, più leggera, ma anche meno impressionante, soprattutto con le femmine (perché si mostrava la racchetta alle fanciulle esaltandone le caratteristiche e qualcuno era seriamente convinto che fosse un buon sistema) (talvolta funzionava, ma era totalmente a prescindere dalla racchetta, naturalmente). Infine la racchettina della vergogna. Quella in dotazione, acquistata per quattro soldi al negozio dietro l'angolo, che si spiezza in due solo a guardarla. Un tempo avremmo ucciso per il ping pong. E avremmo architettato furti improbabili per possedere quella Stiga. Viva la Stiga! Viva la Stiga!
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Ed ecco l'ultima parte di brano acconcio:
https://youtu.be/-qlFUQvsTlI


RIGENERATIO
San Pietro in Atrio, via Odescalchi 3, ore 18, ingresso libero
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Inaugurazione della mostra personale di
Giorgio Celiberti. Rigeneratio è divisa tra gli spazi istituzionali di San Pietro in Atrio e la Mag - Marsiglione art gallery di via Vitani 31, con lo stesso concept: la rigenerazione della vita, della natura, che il curatore Salvatore Marsiglione ha voluto rappresentare con alcune opere inedite e altre già conosciute del maestro, che racchiudono un arco di quarant'anni di lavoro.
http://www.marsiglioneartsgallery.com


MOSTRA TERRAGNI
Villa Candiani, via Crotto Rosa 1,3, Erba, ore 18.30
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Inaugurazione della mostra
Giuseppe Terragni. Il Monumento ai Caduti di Erba Incino 1928-1932. Il mutevole permanere dell'antico linguaggio architettonico a cura di Alberto Novati e Aurelio Pezzola, foto di Giovanni Colosio, allestimento e grafica di Giovanna Saladanna


FESTIVAL COMO CITTÀ DELLA MUSICA
Arena del Teatro Sociale, ingresso da via Bellini, ore 21.30 (repliche sabato 4 e domenica 5 luglio). L’opera è preceduta alle ore 20.15 dal pre-show Carretto dei Pagliacci in scena in tre diversi luoghi della città
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Pagliacci
. Dramma in un prologo e due atti. Musica e libretto di Ruggero Leoncavallo. Regia di Michal Znaniecki. Assistenti alla regia Debora Virello e Adam Krolikowski. Scene di LuigiScoglio. Con Federica Lombardi (Nedda/ Colombina), Francesco Anile(Canio/ Pagliaccio), Luis Choi(Tonio/ Taddeo), Matteo Macchioni (Beppe / Arlecchino), Vincenzo Nizzardo (Silvio), Gianluca Ferrarie Paolo Ruotolo (acrobati). Orchestra 1813 eOrchestra A. Vivaldi dirette da Carlo Goldstein. Coro, Coro di voci bianche, Orchestra e Figuranti 200.Com con Coro Città di Como, Coro voci bianche del Teatro Sociale di Comoe Coro voci bianche I. C. M. Buonarrotidi Olgiate Comasco. Maestri del coro Dario Grandini e Mario Moretti. Altro maestro del coro Mariagrazia Mercaldo. Maestro del coro voci bianche Lidia Basterrechea. Produzione Teatro Sociale di Como Aslico.
Apre l’ottava edizione del
Festival Como Città della Musica, una speciale edizione dell’opera Pagliacci che vede la partecipazione dei cittadini tra le fila degli artisti, con la straordinaria regia di Michal Znaniecki, regista polacco di  fama internazionale, conosciuto anche per i suoi progetti operistici ‘open air’. L’opera di Leoncavallo, scelta per la terza edizione del progetto 200.com, coinvolge tra artisti professionisti, oltre duecento coristi ‘cittadini’ che, dopo aver superato le audizioni, da gennaio seguono un intenso percorso di studio e di prove in previsione del debutto nell’Arena . Una versione dell’opera, quella di Znaniecki, che esalta la vocazione sociale dell’arte, in un percorso, un vero e proprio itinerario in cui il pubblico potrà, a volte, confondersi con gli artisti. Teatro, circo, acrobati, la partecipazione attiva dei cittadini, che diventano artisti e la partecipazione del pubblico, coinvolto dall’interno della propria città e portato in corteo verso l’Arena, dove si svolgerà lo spettacolo. Con il biglietto sarà infatti consegnata una mappa con l’indicazione dei tre luoghi dove avverrà il pre-show itinerante, un Carretto dei Pagliacci che, come nell’opera, chiama il pubblico al suon della gran cassa.
NdA:
il carretto passava e quell'uomo gridava PAGLIACCIIIIIIIIII!!!!...
http://www.comofestival.org


35MM SOTTO IL CIELO
Piazza Martinelli, ore 21.30, biglietti a 7 sacchi, in caso di pioggia piove
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Jimmy's hall - Una storia d'amore e libertà
(Gran Bretagna / Irlanda / Francia, 2014, 109 minuti) di Ken Loach con Barry Ward, Simone Kirby, Jim Norton, Andrew Scott e Francis Magee
Nel 1921, un'Irlanda sull'orlo della guerra civile, Jimmy Gralton aveva costruito nel suo paese di campagna un locale dove si poteva danzare, fare pugilato, imparare il disegno e partecipare ad altre attività culturali. Tacciato di comunismo era stato costretto a lasciare la propria terra per raggiungere gli Stati Uniti. Dieci anni dopo Jimmy vi fa ritorno e sono i giovani a spingerlo a riaprire il locale. Gralton è inizialmente indeciso ma ben presto cede alle richieste. Chi gli era stato ostile in passato torna a contrastarlo.
NdA: mmmm, irlandesi mentuti e communisti, lotta per la libertà schiacciata dall'autorità costituita e da un prelato oscurantista, proprio il Ken Loach che non ti aspetti...


LE SECONDE VISIONI DEL CINEMA ASTRA
Cinema Astra, viale Giulio Cesare 3, ore 21, biglietti a 5 sacchi
http://www.tgcom24.mediaset.it/binary/1.$plit/C_4_foto_1194181_image.jpg
Anime nere (Italia / Francia, 2014, 103 minuti) di Francesco Munzi con Marco Leonardi, Peppino Mazzotta, Fabrizio Ferracane, Barbora Bobulova e Anna Ferruzzo
Leo, figlio irrequieto di Luciano, una notte spara alcuni colpi di fucile sulla saracinesca di un bar protetto da un clan locale, in quel di Africo nel cuore dell'Aspromonte. Una provocazione come risposta a un'altra provocazione. Un atto intimidatorio, ma anche un gesto oltraggioso che il ragazzo immagina come prova di coraggio e affermazione d'identità nei confronti del clan rivale e nei confronti del padre, maggiore di tre fratelli, dedito alla cura degli animali e dei morti, e lontano dalla cultura delle faide. I fratelli di Luciano hanno preso altre strade lontano da Africo, in una Milano permeata di affari criminali lungo la rotta della droga tra l'Olanda e la Calabria. Dopo la provocazione notturna, Leo deve e vuole cambiare aria, e raggiunge lo zio Luigi, il più giovane dei tre fratelli, spavaldo nel correre su e giù per l'Europa stingendo patti "commerciali" con cartelli sudamericani, e lo zio Rocco, ormai trapianto a Milano con aria e moglie borghese, arricchito proprio dai proventi di quei traffici internazionali. L'eco della bravata di Leo giunge in quel di Milano e risveglia la mai sopita attrazione per la vendetta, la faida in un misto di orgoglio represso dal benessere, o da esso alimentato sotto mentite spoglie. Il fratello maggiore infatti viene richiamato bonariamente dal boss del clan rivale, e umiliato nel suo essere uomo, primogenito, padre di famiglia. I fratelli si mettono in viaggio verso il loro Sud, la loro terra, sentendo il richiamo di una cultura antica, richiamo fatale a un destino immutabile che punta dritto verso la tragedia, senza scampo.
NdA: forte dei meritatissimi tre Nastri d’argento...
http://www.cinecircolo.it


FESTIVAL DELLA NARRAZIONE
Villa Sormani, via Palestro 2/B, Mariano Comense, ore 21.30, ingresso libero
http://www.villasormani.it/img/raccontatori-2015-definitiva-A3.jpg
Zuppa di latte.Dall’omonimo libro di Carlin Petrini. Da un’idea di Luciano Nattino di e con Massimo Barbero, Patrizia Camatel, Dario Cirelli, Fabio Fassio e Elena Romano. Produzione Teatro degli Acerbi, Asti.
http://www.villasormani.it


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