MARTEDÌ 14 OTTOBRE

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MARTEDÌ 14 OTTOBRE (ROGER MOORE DAY)

Buongiorno,
dunque, a quanto pare i padri inglesi sono così sommersi di lavoro e così stressati che non passano più il tempo con i loro figli. Un bel problema. E allora cosa fanno? Frequentano una Dad's academy per riscoprire come si fa a essere padri. Cioè: al sabato mattina, invece di stare finalmente a casa con i figli, essi vanno a imparare come si fa a stare con i figli che non vedono perché vanno a imparare come... Questo pianeta deve autodistruggersi. Presto. Perché? Perché it's a sad beautiful world, isn't it?

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Un brano acconcio alla paternitudine (ché la paternità è una cosa seria, e io lo so bene):
http://youtu.be/owfpPuziy08


INCONTRI DELL'UNIVERSITÀ POPOLARE

Associazione Carducci, viale Cavallotti 7, ore 15.30, ingresso libero

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L’Università popolare di Como invita all’inaugurazione dell’anno accademico. Nel corso dell’incontro, con intermezzi musicali affidati alla chitarra di Claudia Gandini, verrà illustrato il programma 2014 /2015 con la presentazione in anteprima di alcuni percorsi tematici per la musica, la letteratura e il cinema.


LXI CINEFORUM DI COMO

Cinema Astra, viale Giulio Cesare 3, ore 15.30 e ore 21, ingresso con tessera

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Philomena (Gran Bretagna, 2013, 94 minuti) di Stephen Frears con Judi Dench, Steve Coogan, Sophie Kennedy Clark, Anna Maxwell Martin e Ruth McCabe

Irlanda 1952. Rimasta incinta, la minorenne Philomena viene mandata in convento dove, dopo il parto, vive separata dal neonato che vede raramente. Inutilmente prova a opporsi quando il bambino viene dato in adozione a una famiglia benestante di Washington. Cinquanta anni dopo, Philomena, sposata, madre e ora vedova, incontra casualmente il giornalista Martin Sixsmith. Costui, incuriosito dalla storia, accetta, dopo qualche incertezza di occuparsene e di scriverne un libro. Comincia allora una ricerca che porta i due negli Stati Uniti, fino alla ricostruzione della verità, al ritorno in Patria e a un confronto finale con le suore dello stesso convento, in particolare con quella, vivente, che si era occupata a suo tempo dell'affidamento del piccolo.


I CAPITALI DI COMO

Auditorium Scacchi della Camera di Commercio, via Parini 16, ore 17.30, ingresso libero

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Il futuro della città di Como: le prospettive, i progetti, le visioni. È questo il tema di riflessione de Il capitale città, terzo volume de I capitali di Como. Una raccolta di saggi e ricerche a cura del Centro studi dell'economia comasca che ha l'intento di raccogliere in una breve collana strategie territoriali di lungo periodo utili al futuro del nostro territorio. Il testo verrà presentato oggi nel corso di un dibattito in cui interverranno Paolo De Santis, presidente della Camera di commercio, Mauro Magatti, coordinatore del Centro studi dell'economia comasca e gli autori dei contributi: Angelo Monti, Marco De Michelis, Stefano Baia Curioni e Giuseppe Cosenza.

http://www.co.camcom.gov.it


PARLIAMONE...

Libreria Paoline, viale Battisti 10, ore 17.45, ingresso libero

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Sette incontri per discutere, dialogare, ascoltare e confrontarsi moderati dal professor Arcangelo Bagni. La libreria Paoline  propone una nuova serie di incontri. La finalità è dichiarata: ritrovare il gusto di riprendersi la parola, diventare protagonisti di dialogo perché capaci di ascoltare le parole degli altri. Nella precedente edizione, si è avvertita costantemente l’esigenza di avere spazi e luoghi nei quali parlare liberamente – in un’ottica di dialogo e ascolto - di alcuni temi che, volendolo o non, interpellano seriamente. Un dato è emerso in modo significativo: non sappiamo più ascoltarci, abbiamo in mente solo il nostro punto di vista, prevalgono le idee sulla vita concreta delle persone, temiamo il dialogo perché ci espone e ci costringe ad argomentare andando così oltre le semplici esclamazioni. Gli incontri vogliono essere uno spazio nel quale ciascuno, su un tema o un problema, possa liberamente e in pubblico esprimere il proprio pensiero e avere la possibilità di confrontarsi con pubblicazioni diverse per cogliere così la complessità delle problematiche e orientarsi motivatamente. Tema messo a dibattito: Siamo tutti umani e fallibili. La consapevolezza della fallibilità della conoscenza umana è il fondamento di una convivenza fondata sull’ascolto, sul dialogo e sull’argomentazione. Si apre una nuova prospettiva: oltre l’individualismo generatore di una “libertà” resa parola svuotata di senso. Alla luce di una consapevolezza: siamo persone uniche e irrepetibili capaci di apprendere dai propri errori e disposte a “capire” e “sfruttare” gli errori.

NdA: umano possiamo discuterne, ma fallibile accidenti se lo sono...


SALOTTO LETTERARIO

Associazione Carducci, viale Cavallotti 7, ore 18, ingresso libero

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Incontro con l'esteta Filippo Galli sultema L'inattualità del bello.

NdA: fortunatamente ci siamo noialtri diversamente avvenenti che restiamo sempre attuali...


TRA TANGO E JAZZ

Pane e Tulipani, via Lambertenghi 3, ore 19

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Aperitivo in musica con Andrea Aloisi (violino) e Flaviano Braga (fisarmonica)


HERMITAGE

Uci Cinemas, via Leopardi 1, Montano Lucino, ore 20

Lux, via Manzoni 8, Cantù, ore 21.15, biglietti a 5 sacchi

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I 250 anni di uno dei musei più famosi al mondo si festeggiano al cinema con Hermitage, il favoloso tour cinematografico alla scoperta di una collezione straordinaria. I cinema italiani incontrano L’Hermitage per una visita esclusiva attraverso il museo che ospita una delle collezioni d’arte più importanti del pianeta. È il 1764 quando la zarina Caterina II acquista 225 dipinti della raccolta d’arte di un mercante berlinese: nasce così in pieno secolo illuminista il primo germe dell’Hermitage, il museo di San Pietroburgo che rappresenta una delle mete più amate dei viaggiatori di tutto il mondo. La zarina lo immagina come un luogo isolato, un eremo non lontano dalla prospettiva Nevskij e con una magnifica vista sul fiume Neva: “un petit ermitage” dove godersi momenti di rigenerante riposo circondata solo da pochi amici intimi e da opere d’arte. 250 anni dopo, l’Hermitage celebra il suo anniversario e lo fa con un evento cinematografico impressionante. Il tour esclusivo guiderà gli spettatori all’elettrizzante scoperta di alcuni dei tre milioni di pezzi conservati nel sontuoso scrigno di San Pietroburgo. Da quel fatidico 1764 la collezione si è allargata a dismisura: la zarina Caterina non mancò infatti di allargare pian piano la preziosa raccolta. Ne furono da meno gli altri zar della dinastia Romanov, che anno dopo anno arricchirono la collezione aprendola al pubblico a metà Ottocento, quando per le vie della città si incontravano i grandi scrittori russi, Puškin, Gogol, Dostoevskij, Tolstòj e Čechov… Così L’Hermitage non si limita ad offrire la semplice visita ad un museo: è un tuffo nella storia umana e nella storia d’arte, un concentrato di meraviglie che ha visto passare tra le sue sale ricevimenti, momenti storici e rivoluzioni che ci fanno essere quello che siamo oggi. Il Museo dell’Hermitage è uno dei più vasti ed antichi al mondo e comprende cinque edifici costruiti tra ‘700 e ‘800: il Palazzo d'Inverno (progettato dal fiorentino Bartolomeo Rastrelli), il Piccolo Hermitage, il Grande Hermitage, il Nuovo Ermitage e il Teatro dell'Ermitage (progettato da Giacomo Quarenghi). L’evento al cinema propone così un viaggio alla scoperta di opere e luoghi con una straordinaria storia alle spalle: da Rembrandt ai capolavori dell’arte russa, dall’arte preistorica alla collezione di gioielli che furono di Caterina di Russia, dalle straordinarie opere di Leonardo alle sculture candide di Canova, da Raffaello a Caravaggio... Un tour strepitoso alla scoperta di collezioni, angoli e spazi il cui accesso è normalmente negato al pubblico. E un incontro ravvicinato con pezzi che generalmente vediamo solo sui libri d’arte. Dopo il successo di critica e di pubblico dell’Arca Russa di Sokurov, il cinema ritorna così ad esplorare le maestose e trionfali sale dell’Hermitage: un intero museo spalanca le proprie porte solo oggi per far godere gli spettatori della bellezza di cui è scrigno da 250 anni.

NdA: ieri, intanto, sono rimasto fermo mezz’ora a decidere come fare, se scrivere fastidiosamente Hermitage all’ammericana, oppure Ermitage che è poi il nome giusto del posto. Sopprobblemi...


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