Carlo Farioli e un'opera in cielo

Il nostro pittore non si è risvegliato, o meglio l'ha fatto in un luogo che abbraccerà ed esalterà la sua arte, ancora di più.

Non c'è angolo di Busto Arsizio che Carlo Farioli non abbia raccontato, ma ci ha anche condotto in viaggi distanti e colmi di meraviglia. Ha preso il proprio talento, che sapeva essere un Dono, e l'ha offerto agli altri, giorno dopo giorno.

All'inizio, sospinto dalla mamma, ha ottenuto incoraggiamento dagli imprenditori che nell'arte credevano, ma non ha avuto paura dei sacrifici. E ci ha restituito scorci e mondi che non scompariranno mai più. Non distoglierà lo sguardo dalla sua città, e dai luoghi tanto amati tra cui il suo Lago Maggiore.

Ma tanto da fare l'aspetta, ancora. Tra gli incontri speciali che farà, quello con un suo amico di poesia: Carlo Farioli, con le immagini, Gianni Fusetti con le parole. Chissà quanti mondi ancora da narrare.

Partendo dalla sua San Michele, così dolcemente cantata, dove verrà salutato per l'ultima volta. E la vedremo con il suo tocco, sulla tela, per sempre.

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