La tempesta e le sorelle

La tempesta e le sorelle

In giorni tempestosi - forse come la storia, e nulla più - ci troviamo a una preghiera per la pace nel Varesotto. Risuona la voce dei cristiani, quindi degli ebrei e dei musulmani. Sembra un coro armonioso, ma ricordo quando un frate ci metteva in guardia: quando si canta, quando si scandiscono versi che sono di preghiera e si intingono nella musica, tutto sembra più facile. Un po', in fondo, come nelle canzoni popolari d'amore. Il bello - leggi, il difficile - è declinare il tutto nella vita quotidiana.
Alla fine della preghiera, ci si abbraccia e i dialoghi si vestono di quotidianità. Ma una signora si avvicina alla ragazza che ha appena pronunciato la preghiera islamica. Le tende la mano e le dice: sono felice di conoscerla, sa, io sono ebrea. La giovane stringe la mano ed esclama: allora siamo sorelle!
Il giorno sembra non farsi mai sera.

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