Scusi se metto la freccia

La rissosità quotidiana continua. A volte basta niente, per incorrere nei fulmini di un collega automobilista, che sembra seccato all'idea di essere inchiodato al volante, ma non farebbe un passo a piedi neanche morto.

Sguardi arcigni e parolacce all'ordine del giorno, nella nostra selva oscura. L'ultima tendenza è un'occhiataccia con tanto di gesto minaccioso della mano alla rotonda. Provo a capire perché, ma vedo che l'oggetto del desiderio (di contestazione) è un essere minuscolo e indifeso: la freccia inserita.

Forse quel signore voleva tirare dritto e non gli andava di trovare ostacoli sulla sua strada. Scusi se svolto. E se metto la freccia, il che è persino peggiore.

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