Si chiama, si fa speranza

Quando incontro Marco e i ragazzi della cooperativa, sento parlare di speranza. Ma per poco. Perché poi la vedo costruire, crescere, espandersi come una macchia di gioia: più solida di cento parole.

La porgono loro, con il lavoro quotidiano. Con l'amicizia, che cementa la loro avventura meravigliosa con i volontari.

Ci sono tanti luoghi dove ci voltiamo e raccogliamo tristezza, nervosismo, amarezza. Ce ne sono molti di più, dove la speranza offre un sorriso silenzioso e sta solo a noi dargli voce. Queste ore, legate agli arcangeli, ci permettono di scrutare anche un cielo tra di noi. E vale la pena passare da questi ragazzi, in via Palestro a Busto Arsizio (dalle ore 10 alle 19 anche domenica), perché la cooperativa Speranza è questa storia, e molto di più.

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