Siamo i coscritti

C'è tutta una città che si congeda da Carlo Farioli, tenendolo stretto comunque, fino all'ultimo e oltre. Come nel tempio civico lo sguardo si posa sulla sua tela da completare, che racconta quello che lui ha offerto fino all'ultimo e oltre.

Poi entra a rendere omaggio al pittore un gruppo speciale. Si presenta così: siamo i coscritti. Nella nostra esistenza spesso sulla superficie, questo non comunica subito la grandezza, racchiusa nella semplicità.

Ma significa: siamo quelli che hanno condiviso un cammino, che si è mantenuto vicino o si è perso per strada per ritrovarsi però nei momenti che contavano.

Un legame che molti delle generazioni successive non sentono: mai più o non ancora, chissà.

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