Hai assistito al lavorio costante, su un edificio qualunque di una strada qualunque della tua esistenza. Neanche ricordi cosa ci fosse dentro, perché non aveva alcuna importanza.

Che strano quindi sobbalzare, quando l'ultimo muro è stato abbattuto. All'improvviso avverti uno squarcio e hai un unico desiderio: veder salire presto un nuovo muro che tolga quel vuoto. E che dia l'impressione dell'eterno riprendersi della vita, persino sotto forma di mattoni.

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