Viltà urbana

Viltà urbana

Una mattina di corsa, un impegno da chiudere per poi precipitarsi a un altro, un parcometro che scade, una multa che incombe. Si accumulano le ragioni. Ma poi ripensi a quella persona seduta su una panchina in centro, a fissare un dettaglio (o forse nel vuoto) con un'aria terribilmente desolata.

Non avevi tempo per fermarti e ti ripeti tutti i motivi di cui sopra. Si chiamano motivi, assumono il sapore amaro delle scuse. Si rivestono dei contorni di una viltà urbana, trascinata dalla corsa costante. Sembra sempre di non avere il tempo per nulla. Finché trovi (o ti trova) quello per sederti su una panchina, con lo sguardo nel vuoto.

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