Non indovinala, Grillo

Adesso piange perché gli hanno fatto la bua. Che epilogo inglorioso e fulmineo per il comico prestato alla politica, Beppe Grillo. Che non ha indovinata una e adesso, quando la frittata dell'inciucio ormai è in fase di cottura, frigna. Hanno ignorato la volontà di 8 milioni di italiani, dice Grillo. E si scorda di come lui abbia ignorato la volontà di tutti gli altri. Politica vuol dire dialogo, mediazione, avere ma anche dare. Invece no. Lui con il suo 25% (a stare larghi) pretendeva tutto il piatto. Questa non è democrazia.

Si lamenta per la scarsa solidarietà, anzi per gli scherni, dopo l'attacco hacker alle mail dei pentastellati (con quello che ne è venuto fuori...). Certo, attendersi solidarietà dopo aver insultato tutti è dura. Quando si prende una strada, bisogna anche prevedere dove si andrà a parare.

Napolitano è stato zitto? Chi, quello del golpe? E poi, Grillo e Casaleggio, non erano i maghi della rete? Dopo le Quirinarie, si sono fatti beffare un'altra volta dagli hacker? Dai. Almeno il Bossi dei bei tempi si sarebbe inventato i servizi segreti che tramano contro la Lega. E anziché le lacrime avrebbe opposto il dito medio.

Ma Grillo dovrebbe farsi un po' di autocritica. Certo, l'inciucio era tutt'altro che sgradito a tanti, a sinistra come a destra. Ma il movimento Cinque Stelle ha fatto tutto il possibile perché si realizzasse. L'impuntatura su Rodotà, gli sberleffi via streaming al povero Bersani (poi con Letta che ha attaccato è stata un'altra partita), i due capigruppo, uno che dorme e l'altra che sarebbe meglio lo facesse. Peccato, perché un Parlamento così quando ti ricapita? Se ne sarebbero potute fare di cose divertenti, eh Grillo? Ne avesse indovinata una.

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