Marsiglia, Francia, anni '70. Pierre Michel è un giovane magistrato di Metz, nel nord del Paese, appena giunto in città, con moglie e figli al seguito. Il magistrato è stato assegnato all'Anticrimine con l'incarico di occuparsi della "French Connection", così viene chiamata l'organizzazione di gangster corso-marsigliesi che gestisce il traffico mondiale di cocaina. Ad onta di tutti gli ostacoli e dei numerosi avvertimenti, Michel è determinato a portare fino in fondo la sua battaglia solitaria contro Gaëtan Zampa, boss della mafia marsigliese. Un bersaglio difficile, anzi difficilissimo da centrare, il suo. Il magistrato deve cambiare il suo metodo di lavoro per riuscire a ottenere quel che vuole. Non è un remake al film di William Friedkin del '71, nè un omaggio. L'action/thriller diretto da Cedric Jimenez, qui alla sua seconda prova alla regia di un lungometraggio per il cinema dopo "Aux yeux de tous". Ambientato in una fase storica complessa, ispirato a fatti realmente accaduti "French Connection" è soprattutto il racconto dello scontro tra i due protagonisti: il magistrato e il boss. Nei due ruoli principali Jean Dujardin, visto di recente in sala in "Monuments Men", nel ruolo di Pierre Michel, e Gilles Lellouche, al cinema nel 2014 con "Mea culpa", in quello di Gaëtan 'Tany' Zampa. Nel cast anche Céline Sallette, che ricordiamo nei recenti "Geronimo" e "Un voyage" e Mélanie Doutey ("Il fiore del male", 2003).