Il formato found-footage in chiave hi-tech nell'horror che porta sul grande schermo il volto più tenebroso della realtà virtuale. E' notte e alcuni amici stanno chattando su Skype quando arriva un messaggio dall'account di una loro amica morta suicida un anno prima, dopo che stato caricato online un video scottante che la riguardava. In un primo momento i ragazzi pensano che si tratti di uno scherzo, ma presto le chat della defunta cominciano a rivelare alcuni dei loro più oscuri segreti. I giovani si rendono conto, allora, di avere a che fare con qualcosa di misterioso, una forza minacciosa che li vuole morti. Copiosa dose di tensione e atmosfere ansiogene nell'horror che, da un punto di vista visivo, si snoda interamente sul desktop del computer di una giovane ragazza. Il film che promette di ridefinire i canoni dell'ormai inflazionato formato found-footage è diretto dal regista russo Levan Gabriadze, alla sua seconda regia dopo "Vykrutasy", la prima in lingua inglese ed è co-prodotto da Timur Bekmambetov (già regista di "Wanted - Scegli il tuo destino", "La leggenda del cacciatore di vampiri") e Jason Blum (produttore tra gli altri di "Paranormal Activity", "Insidious", "Sinister").