Louis è uno scrittore di successo. Malato terminale, decide di tornare nella sua città natale dopo dodici anni di assenza, per annunciare alla famiglia la sua imminente morte. Ad accoglierlo trova il grande amore di sua madre e dei suoi fratelli, ma, in men che non si dica, Louis si ritrova coinvolto nelle dinamiche nevrotiche che lo avevano allontanato dodici anni prima e presto il risentimento, un senso di solitudine e il dubbio si insinuano in lui, mentre tutti i tentativi di empatia sono sabotati dalla incapacità delle persone di ascoltare e dalla difficoltà, in ultima analisi, di amare... Xavier Dolan, che ha debuttato alla regia nel 2009 con "J’ai tué ma mere" per poi dirigere, un anno dopo, "Les Amours Imaginaires" , nel 2012 "Laurence Anyways", nel 2013 Tom à la ferme e nel 2014 il bellissimo "Mommy", torna in cabina di regia, firmando ancora una volta anche la sceneggiatura, per portare sul grande schermo l’omonimo testo teatrale di Jean Luc Lagarce (1990). Il film, in concorso a Cannes nel 2016, dove si è aggiudicato il Gran Premio della Giuria, e candidato dal Canada agli Oscar per il Miglior Film Straniero, vede protagonista un cast di grandi interpreti tra i quali Gaspard Ulliel ("Saint Laurent " nel 2014), Vincent Cassel (in sala nel 2016 anche con "Jason Bourne"), Marion Cotillard (che ritroviamo in sala dopo "Macbeth" del 2015), Léa Seydoux (sul grande schermo nel 205 con "Spectre" e "The Lobster") e Nathalie Baye, che aveva già recitato per Dolan nel 2012 in "Laurence Anyways".