Giancarlo Puecher, un eroe del Novecento
Presentazione della nuova edizione della storica biografia ad Albese
Presentazione della nuova edizione del libro di Giancarlo Bianchi Giancarlo Puecher. Un eroe del Novecento, un esempio per gli italiani (Manzoni Editore), con il curatore dell'opera Alessandro Nava.
La Resistenza annovera un considerevole numero di giovani martiri. Nessuno di essi, tuttavia, ha assunto il ruolo che oggi, ottant’anni dopo i fatti, può vantare Giancarlo Puecher, la cui figura si è ormai consunstanziata con quella del Martire per antonomasia all’interno della pagina più tragica della nostra storia unitaria. Perché questo sia accaduto a lui (prima medaglia d’oro al valor militare della Resistenza, conferitagli alla memoria da Umberto II) non è riconducibile solo al grandioso gesto che egli espresse di fronte al plotone di esecuzione, ovvero quello di abbracciare i propri carnefici: supremo atto di universale pìetas, di smisurato coraggio. È stata allora la sua giovane età a santificarlo? Una risposta univoca non sembra essere sufficiente a stigmatizzare questo destino straordinario. Direttamente non la dà neppure Gianfranco Bianchi, lo storico anti-revisionista che per primo redasse la biografia di Puecher (questa stessa che ripubblichiamo). Bianchi delinea il profilo del giovane patriota senza prestargli i connotati ultraterreni del martire. Anzi, cerca spesso, sulla base delle testimonianze orali, di delinearne gli impeti giovanili, il generoso slancio, le azioni impulsive, il desiderio di lotta per la giustizia. Si è provveduto a corredare questa nuova edizione di alcuni fondamentali contributi che completano, sulla base delle fonti inaccessibili a Bianchi nel 1965, il quadro storico entro cui si è evoluta la personalità del giovane Puecher, con un esatto riferimento alle due località più importanti delle vicende qui narrate: Ponte Lambro e Lambrugo.