Insieme fino all’ultimo
L’Hospice apre a cani e gatti

Da Firenze l’esperienza delle strutture che accolgono i malati terminali: «Gli animali potranno stare con i loro padroni per rendere meno duro il distacco»

Gli animali domestici cominciano a trovare sempre più accoglienza in luoghi finora inaccessibili per loro e soprattutto cresce la considerazione del loro ruolo rispetto al vivere quotidiano degli esseri umani.

L’ultimo esempio arriva dalla Toscana. E’ infatti garantito il libero accesso per gli animali domestici nei tre hospice dell’Azienda sanitaria di Firenze (Asf), strutture residenziali dedicate al ricovero di pazienti in fase avanzata e irreversibile di malattia. Nelle strutture di San Felice a Ema, San Giovanni di Dio e delle Oblate, spiega una nota, «cani e gatti possono entrare e stare con i loro padroni per rendere meno duro il distacco».

«Un protocollo finalizzato alla gestione dell’accesso e alla permanenza all’interno della struttura di cani e gatti appartenenti al nucleo familiare dell’ospite - spiega l’Asf - è stato messo a punto all’hospice di San Felice a Ema, dove, insieme ai volontari della Fondazione italiana di leniterapia, l’esperto personale della Asl accompagna chi si trova nella fase terminale di una malattia inguaribile».

Il protocollo serve e fornire a operatori e volontari “informazioni su come favorire questa compagnia, in tutta sicurezza per sé e per gli ospiti del centro». I tre hospice dell’azienda dispongono complessivamente di 31 posti letto ed hanno ospitato lo scorso anno circa 600 persone.

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