Sì, no, forse. L'Imu verrà abolita. Berlusconi presiederà la commissione per la riforma della costituzione. Appunto, si, no ... forse. Se è vero che si ritiene che il Governo deve avere credibilità e coerenza politica, le prove fino ad ora offerte fanno temere per il peggio. Quello che dobbiamo superare è il grave momento di crisi. Quello che dobbiamo evitare è che la situazione peggiori. Dalle ultime elezioni è apparso chiaro che la collettività non tollererà più passi falsi della politica.
Sergio Vergottini
Domenica da Fazio il premier Letta è stato vago sul futuro, sincero sul passato. Speravo anch'io, ha detto, in un governo diverso. Di centrosinistra, naturalmente. Poi è successo quel che è successo. Insomma: siamo in queste condizioni per disperazione e non per scelta.
È un dato di fatto da non scordare. Forse il nuovo governo non sarà balneare (Letta smentisce), ma neppure di gittata medio-lunga (Letta ammicca). Può far solo due cose: attenuare la crisi economico-sociale, rifare la legge elettorale. Il resto sarà contorno. Poi ci rivedremo alle urne, magari già in autunno o più probabilmente in primavera, in concomitanza con le Europee. Inutile illudersi che quella appena iniziata non sia una fase di transizione né immaginare che sarà priva di contrasti e contraddizioni politiche. La concordia auspicata da Napolitano cozza contro atteggiamenti già pre-elettorali.
Berlusconi che insiste tutti i giorni sull'abolizione-restituzione dell'Imu, minacciando in caso di risposta negativa d'affondare l'esecutivo, prepara un futuro a se stesso, non all'Italia. Ecco il punto: l'Italia vista come un insieme di se stessi, non come un se stesso nel suo insieme.
Max Lodi
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