Papa Francesco ha stigmatizzato i "cristiani da salotto" cioè cristiani a chiacchiere ma nulla in sostanza. Lui sì che le riforme della Chiesa le ha messe in moto. L'Italia avrebbe bisogno di un "vero riformista" non dei nostri "riformisti da salotto" che sono venti anni che partecipano a tutte le trasmissioni salottiere mascherate da trasmissioni di grande contenuto intellettuale.
Abitano in tutte le formazioni politiche, "le riforme" sono il loro cavallo di Troia, ma una volta acchiappato qualche posto di potere le dimenticano, resta tutto come prima, l'importante è mantenere i privilegi. E poi promettere riforme e quando si presenta l'occasione per farle, tirarsi indietro come Grillo, adducendo l'alibi "o le faccio tutte o nessuna".
Francesco Degni
Craxi parlava di riformisti (oltre che di moralisti, giustizialisti, modernisti eccetera) un tanto al chilo. Siamo rimasti a Craxi e ai propositi di cambiamento pesati sulla bilancia dell'audience. S'individua un qualsivoglia problema, viene assicurata come prossima la soluzione, poi si passa a un'altra trasmissione televisiva e la recita salottiera ricomincia. Diverso il copione, uguale la sostanza. Se non ci fossero state così tante chiacchiere e così pochi fatti, il povero Monti non avrebbe dovuto imprci l'Imu e altro, pena il fallimento della Repubblica. Imu che - anche in questo caso dopo tanto cianciare - rimane. Altro che abolirla, e tantomeno restituirla. Per ora si rinvia e basta, con il rischio probabile di dover pagare in autunno il conto non saldato in primavera. Curioso che Berlusconi s'intesti una vittoria che non lo è per nulla. Dovrebbe protestare per una sconfitta che (purtroppo) è sotto gli occhi di tutti.
Max Lodi
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