Il Pd è a un bivio dove non gli sarà possibile rinviare una scelta, dolorosa, di certo, ma necessaria per il futuro del partito e la rinascita del paese. Il Pd dovrà decidere se diventare totalmente e sinceramente un partito socialista e democratico oppure ritornare al passato di una illusione, quel comunismo che ha perso credibilità e consensi in tutti i paesi democratici e pure. Scegliere il passato vuol dire per il Pd diventare una propaggine della Cgil e in particolare un vassallo della Fiom. L'altra alternativa è una alleanza con M5S di quel Grillo che di certo non starà agli ordini di un Epifani o di altro segretario, ma considererà il Pd solo un suo serbatoio di voti. L'Italia ha bisogno di un Pd forte e socialdemocratico, le alternative sarebbero Grillo o Berlusconi, e non so proprio quale sia, delle due, la meno peggio.
Carlo Mario Passarotti
Il Pd dovrebbe sprattutto evitare d'insistere in scelte sbagliate nell'avvio di legislatura. Incaponirsi a chiedere l'ineleggibilità di Berlusconi è rendere un ottuso servigio al centrodestra. Presentare al Senato un disegno di legge sulla personalità giuridica dei partiti, mettendo fuori gioco i movimenti, è concedere un balordo favore a Grillo.
Sperare che un cambiamento della situazione politica sortisca per via giudiziaria anziché elettorale è offrire un grazioso regalo a tutti quelli che si adoperano perché non cambi nulla. A macerie elettorali ancora fumanti, il Pd dovrebbe rifondarsi in fretta, invece che pensare ad affondare qualcuno. Renzi glielo sta dicendo da tempo, ma proprio Renzi è uno degli affondati: alle primarie imposero regole funzionali a ostacolare la sua vittoria. Il risultato finale s'è visto.
Max Lodi
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