Mortale a Tremezzo, l’amica

«Amanda avrai giustizia»

Migliorano le condizioni dei ragazzi coinvolti nell’incidente costato la vita di Amanda Bergami

Domani alle 14,30 il funerale a Claino con Osteno

Stanno meglio i ragazzi sopravvissuti all’incidente che martedì sera, a Tremezzo, è costato la vita di Amanda Gloria Bergami, 18 anni compiuti da poche settimane. E sta bene, per fortuna, anche Daniele Castoldi, l’uomo di Gravedona di 69 anni che guidava la Fiat Bravo rimasta coinvolta nell’incidente.

Le condizioni di Michele Fraquelli, 27 anni - il ragazzo che guidava la Mini su cui viaggiava anche Amanda - sono decisamente migliorate, così come migliorano anche quelle di Gloria Amico, 21 anni, che ieri ha trovato anche la forza per affidare alla sua bacheca Facebook un pensiero per l’amica scomparsa: «Eravamo lì, sdraiati quasi una a fianco all’altra - ha scritto Gloria tornando agli istanti terribili successivi all’impatto - Gli unici nostri pensieri erano come stavi tu e come stavo io... Le tue ultime parole sono state per me... Non ti preoccupare cricetina mia, avrai giustizia... Ci vediamo tra qualche giorno, ok? In piedi o in sedia a rotelle scappo da qua, ti voglio bene sorellina...».

A poche ore dai funerali, che si svolgeranno domani alle 14.30 nella chiesa di Santa Marta, in via Calvi, a Claino con Osteno, i carabinieri della compagnia di Menaggio proseguono, con i colleghi della stazione di Lenno, un delicato lavoro di ricostruzione di una tragedia sulla quale incombono ancora diverse domande. La prima, centrale, riguarda le cause della tragedia, che la logica per il momento obbliga a cercare nella velocità probabilmente molto elevata con cui la Mini di Fraquelli scendeva verso Como.

Un ruolo chiave di testimone nella ricostruzione dell’impatto appartiene per cominciare a Samuel Cadenazzi, 21enne lennese che seguiva la Mini al volante della sua Golf. Sotto choc, Samuel è stato protagonista di un piccolo giallo. Quando a Tremezzo sono arrivati i mezzi di soccorso, di lui non c’era traccia, la Golf abbandonata vicino alla Mini.

All’inizio si era temuto per una omissione di soccorso, la fuga di un pirata, o chissà quale altro mistero. Poi, nel corso della notte, i carabinieri avevano ricostruito tutto, rintracciando Samuel che, spontaneamente e in stato di comprensibile choc, era tornato sui suoi passi, dopo essersi allontanato a piedi.

La sua testimonianza è importante tanto quella di Castoldi proprio perché se fosse confermata la dinamica attualmente al vaglio, si trovava dietro la Mini, la inseguiva di pochi metri. E senz’altro sarà nelle condizioni di spiegare come l’altra sera siano andate le cose. Nelle prossime ore, comunque, i carabinieri raccoglieranno la testimonianza di tutti.

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