Per le moto Danilo si era fatto lasciare

Il racconto di Gildo, il motociclista che ha visto morire l'amico ad Albese

Collaudatore di moto della Mv Augusta, tifosissimo di Max Biaggi, disposto a qualsiasi sacrificio per una «due ruote». Una fidanzata gli disse di scegliere tra lui e la moto, lui si mise il casco e salutò.
Danilo Fini era un vero motociclista, non vedeva l'ora di mettersi in sella lasciandosi alle spalle tutti i problemi. Per la moto aveva rinunciato anche a qualcosa della vita “normale”.
Ieri, di certo, mai si sarebbe aspettato, passando a destra di un'auto in fase di svolta, di trovarsi davanti il muro rappresentato da una Fiat Punto verde guidata da Marisa Aliverti, 83 anni, di Lecco.
Il colpo, il tentativo disperato di rianimare il quarantaquattrenne di Venegono Superiore, in provincia di Varese. L'amico che viaggiava dietro di lui in tutto questo tempo gli è rimasto vicino, in un angolo, piccolo al confronto di quanto stava avvenendo. Quasi uno stato di trance durato diversi minuti, fino all'addio. Si aggirava tra i soccorritori dicendo «Non si può morire così».
Già, non si può morire così: «Stavamo andando a Lecco per prenderci un affogato, un'uscita che ci capita di fare frequentemente – spiega Ermenegildo “Gildo” Buro, amico di moto di Fini, con lui ieri pochi metri dietro la sua Aprilia Factory RSV 1000 R -. Poi è successo l'incidente, nessuno si aspettava di trovarsi la vettura lì davanti. Io fortunatamente ho fatto in tempo a frenare e per un caso non ero più vicino a lui, come mi capita di essere quasi sempre, altrimenti ora non sarei qui a parlarne. Non andavamo forte». Per Buro il destino ha fatto molto: «Non riesco a spiegarmi in altra maniera quanto è successo: destino».
Giubbotto da motociclista nero, casco sportivo, guanti e mezzi di alta cilindrata. I due amici e le moto, erano sempre insieme: «Danilo è stato per un periodo collaudatore della Mv Augusta, poi quando la ditta non ha più avuto modo di confermarlo per problemi economici ha lavorato come saldatore.
Era un appassionato vero. Acquistava giornali sulle moto, diversi, adorava la sua Aprilia. Tifosissimo di Max Biaggi, da qui la scelta della moto».
L'amico di tante uscite torna in un angolo, il più distante possibile dall'incidente, viene richiamato vicino dai soccorritori per prendere i guanti di Fini. Pochi minuti prima viaggiavano affiancati sulla stessa strada, con una stessa meta, a pochi metri di distanza.

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