Piantato ai giardini a lago
l'albero antimafia di Falcone

In città per l'occasione anche la sorella del magistrato ucciso in un attentato a Capaci: «E' il simbolo di una società che cerca il riscatto ed è fondamentale che ce ne sia uno anche qui per ricordare a tutti che la mafia non è un problema solo del Sud»

COMO Un altro seme antimafia è stato piantato a Como, il secondo in meno di un anno. Il nuovo albero della legalità, un faggio che ha preso il posto del carpino piantumato lo scorso maggio e poi divelto da alcuni vandali nel cortile del Caio Plinio di via Rezia, ha messo radici nei giardini del lungolago, proprio dietro il monumento della Resistenza. Sono state collocate due targhe in ricordo di Giovanni Falcone, di sua moglie e dei ragazzi della scorta morti nella strage di Capaci il 23 maggio 1992, una posta sotto l'albero e l'altra nella sede centrale del Caio Plinio.
All'iniziativa, resa possibile grazie all'unione del progetto "Liberi dalla mafia" del Caio Plinio e "Progetto San Francesco - contro le mafie", dei sindacati, ha partecipato anche Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso.
Circa duecento persone hanno assistito commosse alla piantumazione del faggio. «L'albero Falcone di Palermo - dice Maria Falcone - è il simbolo di una società che si sveglia, che cerca il riscatto attraverso l'azione ed è fondamentale che ce ne sia uno anche qui per ricordare a tutti che la mafia non è un problema solo del Sud».

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