Il lungolago di Como cede
Girone a rischio chiusura

Ennesima tegola sul cantiere delle paratie. Si tratta del lungolago di Como, nel tratto tra Sant'Agostino e la darsena che sta letteralmente cedendo. Già nei mesi scorsi erano state fatte alcune segnalazioni, ma dal Comune avevano sempre respinto le accuse.

COMO Ennesima tegola sul cantiere delle paratie. Si tratta del lungolago, nel tratto tra Sant'Agostino e la darsena che sta letteralmente cedendo. Già nei mesi scorsi erano state fatte alcune segnalazioni, ma dal Comune avevano sempre respinto le accuse dicendo di non aver riscontrato alcun problema legato al cantiere delle paratie. Adesso, però, si scopre che i problemi ci sono. E gravi. È lo stesso dirigente del settore Reti di Palazzo Cernezzi Antonio Viola (che è pure direttore lavori delle paratie) ad averlo messo nero su bianco affidando un incarico esterno da 25mila euro per cercare una soluzione. «Nel corso dell'avanzamento del cantiere delle "paratie" - scrive Viola - è emerso che le solette di copertura, del manufatto di collegamento tra il lago di Como e la darsena, esistente nei pressi di Piazza Sant'Agostino, presentano delle rotture dei tiranti in acciaio, a causa, presumibilmente, del degrado subito dalle medesime strutture metalliche per il decorso del tempo, stante il riscontrato diffuso strato di ossidazione sulle stesse». In pratica la strada cede poiché i tiranti che sostengono la soletta sono spezzati. E senza interventi rapidi ( e non si sa quanto costosi) l'asfalto continuerà a sprofondare. Il dirigente scrive anche che quanto sta succedendo era «imprevisto ed imprevedibile nella fase di redazione del progetto principale (la cui versione originaria risale al 1998)» ma che «impone un intervento di rifacimento delle solette». Solette «in buona parte collocate all'interno del cantiere delle "paratie" e nel loro sedime sono previste opere idrauliche antiesondazione». Ma non è tutto qui. I rischi sono enormi dal punto di vista viabilistico. «Un ordinario intervento di rifacimento delle solette - si legge nell'atto firmato da Viola - imporrebbe la chiusura al traffico del tratto stradale in questione, con evidenti gravi ripercussioni sul piano viabilistico atteso che il lungolago rappresenta una delle arterie stradali principali, facenti parte del cosiddetto "girone" del  traffico cittadino». Proprio per questo «onde evitare di paralizzare la circolazione stradale della città, si impone lo studio di una soluzione tecnica che consenta modalità attuative in grado di assicurare l'assenza di interruzioni del traffico veicolare insistente sul lungolago» è stato affidato l'incarico da 25mila euro al professor Lorenzo Jurina che avrà 120 giorni per prospettare una via d'uscita. Gli uffici comunali, viene detto nella nota, non hanno la possibilità di elaborare ulteriori progetti in quanto «stanno già operando nella redazione della seconda e terza perizia di variante del progetto delle paratie». Entro 10 giorni, invece, dovrà predisporre una soluzione per i panconi mobili, le barre di alluminio che dovranno fermare l'acqua al posto delle paratie, poiché al momento non esiste nulla in commercio.
Dal canto suo il presidente della commissione Urbanistica Mario Lucini chiede chiarimenti urgenti al sindaco: «A fronte di questo incarico sarebbe interessante capire l'urgenza degli interventi e quanto la rottura dei tiranti incide sui cedimenti della strada visibili da tutti. Va chiarito anche se ci sono rischi di tenuta strutturale».
Gisella Roncoroni

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