Il nucleare in Lombardia?
Como raccoglie la sfida

Il presidente di A2A, socio di Acsm-Agam, scende in campo contro Enel. D'Alessandro: "Idea apprezzabile, però noi siamo concentrari sul gas"

Como entra nel nucleare. Anche la città del Lario potrebbe essere coinvolta nel piano Scajola-Berlusconi. In particolare, potrebbe essere coinvolta Acsm-Agam Spa, la multiutility da 76 milioni di euro di capitale sociale e da 90 milioni di euro di investimenti programmati: socio al 21,9% dell’ex municipalizzata comasca è A2A e, in questi giorni, in un’intervista al «Corriere della Sera», il presidente Giuliano Zuccoli si è detto pronto a costituire una cordata con altri investitori e con Ansaldo, alternativa ad Enel, per giocare la partita del nucleare. Edison che è pure piccolo azionista di Acsm-Agam, giocherebbe la partita in autonomia e, al di là delle posizioni societarie, gli esperti mettono subito in guardia: «È una forzatura affermare che Como entra nel nucleare perché A2A è interessata. È comunque utopistico pensare che Acsm-Agam partecipi a qualche cordata nel settore della produzione dell’energia nucleare. Non ne ha le dimensioni».
Nella stessa intervista al quotidiano di via Solferino, il presidente Zuccoli ha affermato che esistono le condizioni tecniche per un impianto in Lombardia. Io non lo so - replica D’Alessandro - so che un impianto del genere non può essere costruito lontano da grandi corsi d’acqua indispensabili per il raffreddamento. Sono tutte valutazioni tecniche che non tocca a me approfondire. Io posso solo dire questo: tutti i progetti di sviluppo vanno apprezzati. E se il nostro partner industriale, A2A, si posiziona sul mercato in modo sempre più forte, non posso che esprimere congratulazioni». «Per il momento, siamo concentrati sul gas - conclude D’Alessandro - in questi giorni, assistiamo ad un aumento della domanda. Voglio dire che il nostro impegno consiste prima di tutto nell’efficienza quotidiana dei servizi offerti».

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