La Ticosa è una vergogna
Il Comune deve intervenire

«Una vergogna». Non usano altre parole i vertici delle categorie comasche per definire lo stato in cui si trova l'area della ex Ticosa a Como. E per tutti lì si dovrebbe creare un maxi parcheggio e realizzare un bel parco pubblico

COMO «Una vergogna». Non usano altre parole i vertici delle categorie comasche per definire lo stato in cui si trova l'area della ex Ticosa. E per tutti lì si dovrebbe creare un maxi parcheggio e realizzare un bel parco pubblico.
Sono stufi di vedere dalle proprie finestre, o passando in auto, una giungla con veri e propri alberi, una discarica a cielo aperto e un'area diventata ormai la casa di disperati. E sono ancora più stufi di assistere all'inerzia del Comune.
«È una grandissima vergogna avere ancora una struttura del genere - tuona la presidente degli artigiani di Cna - e il non aver fatto nulla. Como è una città turistica e la Ticosa è il biglietto da visita che offriamo. Almeno sarebbe il caso di fare le cose minime e civili, perché lì dentro c'è di tutto e di più. C'è gente che vive in mezzo ai topi e c'è anche una questione di igiene». Poi aggiunge: «Come Cna siamo in una zona che un tempo faceva parte della Ticosa. Si sono create strutture importanti, ma solo per volontà dei privati. Servirebbe la volontà del Comune di fare qualcosa. Si potrebbe realizzare un parco pubblico, noi ci siamo. Ma non si può più accettare di lasciare la zona in quelle condizioni vergognose».
È indignato anche il presidente di Confcommercio, Giansilvio Primavesi: «È una vergogna, ma non si riesce a capire perché in questa città non si trovino soluzioni su niente. Faccio un esempio: Come associazione e con l'assessorato al Commercio avevamo a disposizione alcuni fondi della Regione avanzati e abbiamo proposto al sindaco di utilizzarli per togliere qualche scritta dai muri. La risposta? Non si può fare. A noi impediscono di fare cose, ma poi nessuno fa niente. Ci eravamo mossi per il lungolago, poi è arrivato san Zambrotta e meglio così...parliamo della Ticosa da anni e ci troviamo di fronte un obrobrio».
E ancora: «Ho vergogna a dire come stiamo andando avanti. Faccio un altro esempio: fuori dal Comune verso l'arena, sono riusciti a dipingere le strisce entrando in un una buca. A quel punto ho segnalato la cosa al Comune e hanno riparato la buca. Ovviamente adesso mancano le strisce». Primavesi non ha più nemmeno voglia di fare proposte: «Che senso ha dare idee a queste persone? Il parco urbano lo vedo molto volentieri, ma tutte le proposte sono rimaste nel cassetto e lì crescono le erbacce».

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