L'ex vicesindaco di Blevio:
«Scavalcato su villa Calvi»

Polemica lettera di Arnaboldi: «Ero contrario, giunta riunita senza di me»

BLEVIO In un'Italia in cui spesso le dimissioni irrevocabili vengono revocate subito dopo averle date, l'avvocato Enrico Arnaboldi, vicesindaco uscente, ha mantenuto la parola e riconsegnato l'incarico di giunta ed il mandato di consigliere nelle mani del sindaco, Raffaello Caccia, che nella seduta consiliare di martedì sera ha spiegato l'accaduto leggendo la lettera indirizzatagli da Arnaboldi stesso.

L'ex vicesindaco contesta alla giunta «la mancata attenzione ai rapporti umani» e «l'opinione assolutamente maggioritaria che la Giunta ha di se stessa, della sua funzione e del suo ruolo, in rapporto con il consiglio, con il gruppo, con la cittadinanza». In particolare Arnaboldi contesta «l'aver portato alla votazione della giunta martedì 15, nonostante non fosse all'ordine del giorno e nonostante, o forse proprio perché, avevo preannunciato la mia impossibilità a partecipare, una delibera tanto importante quanto l'approvazione del Piano attuativo Talbot» (ossia il recupero della storica villa Calvi, ndr) «mi ha privato della possibilità di esprimere il mio dissenso politico e giuridico, di merito e di forma». E una chiosa che ne denuncia tutta l'amarezza: «Confido che mi verranno risparmiati pubblici - e non creduti - ringaziamenti».

«Sono dispiaciuto. Sono parole forti che ci hanno colpito, sorpreso, amareggiato. Posso dire che non vi era volontà di escludere nessuno ma in democrazia ci si confronta e, se vi sono più opinioni, vince la maggioranza» - ha detto il sindaco Caccia dopo aver letto la lettera - «Ai rapporti umani tengo anche io e, anzi, assumo le mie colpe per non avere compreso la criticità della situazione».

Dispiaciuta anche la minoranza. «Ringraziamo il sindaco per la trasparenza e rispettiamo le scelte di un avversario leale come Arnaboldi» - è stato il pensiero di Luigi Molteni - «Ci preoccupano però le sue parole, che testimoniano una mancanza di democrazia a livello decisionale».
 
Di diverso avviso il capogruppo di maggioranza, Marzio Albonico: secondo lui «proprio le dimissioni di Arnaboldi testimoniano che in giunta si discuteva e, poi, passava la linea più votata. Non capiamo dunque come si possa parlare di mancanza di democrazia».

Esaurita la discussione, Fiammetta Lang, seconda dei non eletti nella lista di maggioranza (la prima, Giovanna Galeazzi Barelli, ha rinunciato), si è seduta nei banchi del consiglio. Il sindaco ha infine reso noto di avere scelto (anche se non ancora materialmente nominato) il nuovo vicesindaco: si tratta di Sara Vago, che nel ringraziare per la fiducia accordata ha posto l'accento sul fatto che «cercherò di fare del mio meglio onorando l'impegno, ma avrei preferito che l'avvocato Arnaboldi fosse rimasto con noi».
                                                                                      Gianluigi Valsecchi

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