Spaccio e ubriachi
Allarme in via Milano

«In via Milano alta, la sera, succede di tutto». Lo dicono i residenti, i negozianti, persino i poliziotti di quartiere. Scuotono la testa, allargano le braccia.

COMO «In via Milano alta, la sera, succede di tutto». Lo dicono i residenti, i negozianti, persino i poliziotti di quartiere. Scuotono la testa, allargano le braccia.
Gli episodi avvenuti in questi giorni (vandalismi all'altezza della galleria ex Rosean, denunce di spaccio) sono soltanto gli ultimi di una lunga serie. «Sotto casa mia - spiega Patrizia Sbardello - c'è un mercato della droga, dal tardo pomeriggio fino a notte. Se chiamiamo le forze dell'ordine, arrivano subuito, ma appena se ne vanno ricomincia tutto».
Trecento metri di strada, un susseguirsi impressionante di serrande abbassate, negozi gestiti da extracomunitari e cartelli «vendesi»(c'è persino uno «svendesi») sui portoni dei palazzi. Ma in pieno giorno non succede nulla di strano. La via cambia volto al tramonto. Chi ci abita racconta di strane bustine lasciate nelle fioriere, di un locale con i bidoni della spazzatura diventato il punto di ritrovo per piccoli spacciatori. Nel cortile della signora Patrizia si sono presi a sprangate, il barSan Rocco è chiuso per ordine della questura dopo la rissa dei giorni scorsi (con tanto di ordinanza affissa sulla porta). «Ormai sono rimasto l'unico italiano o quasi - dice Alfredo Castorani, della tabaccheria di fianco al bar - Io non ho problemi con i clienti, ma se nella via ci sono soltanto negozi di un certo tipo è normale che ci vadano soltanto stranieri e questo non aiuta. Icomaschi scappano, basta vedere i cartelli delle case in vendita e dei negozi chiusi, ora se ne andrà anche l'agenzia di viaggi. Questa situazione non può che creare delle difficoltà».
Negli esercizi gestiti da stranieri il clima è tranquillo e nessuno si sottrae a qualche domanda: «Mai avuto problemi di giorno, con il buio invece capitano risse ed episodi spiacevoli», dice il parrucchiere marocchino Mohamed Bououda.

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