Olgiate vieta i fiori sulle strade
Ma nessuno segue il suo esempio

I colleghi di Lurate Caccivio, Solbiate, Bulgarograsso, Binago e Appiano Gentile contrari alla ordinanza che prevede la rimozione dei segni di pietà che ricordano i morti in incidenti stradali. a meno che siano di intralcio alla viabilità

OLGIATE COMASCO - Olgiate vieta i fiori per i morti della strada, unico Comune in zona. E, pare, resterà tale. Nell'Olgiatese non sembra destinata a fare scuola l'ordinanza firmata dal sindaco Maria Rita Livio che mette al bando gesti di pietà per i morti della strada. "Croci" presenti in tutti i paesi.

Semplici mazzi di fiori appesi a un palo, piuttosto che forme più vistose come targhe con fotografie o, altarini, come quello che a Lurate Caccivio ricorda la ciclista australiana Carly Michelle Hibberd, morta a 27 anni nel luglio 2011.
Segni di pietà che, per ora, solo Olgiate ha messo al bando. Non li impedirà il sindaco di Lurate Caccivio, Rocco Palamara.

Nessun divieto in vista neppure ad Appiano. «Se è un segno misurato, che non dà fastidio e non crea pericolo alla viabilità, lo si può lasciare - dichiara il sindaco Carlo Pagani - Sulla Provinciale è stato piantumato un alberello in ricordo di una persona morta in un incidente ma, essendo su una striscia di terreno a lato della strada, non crea problemi».

Il collega di Bulgarograsso, Giampaolo Cusini: «Per carattere, non riuscirei mai a vietare gesti del genere. Non entro nel merito dell'ordinanza, che certamente sarà motivata da una situazione viabilistica più trafficata e problematica della nostra. In linea generale, non vedo che problema ci sia ad acconsentire a mettere un mazzo di fiori nel punto di un incidente mortale; non dà alcun fastidio, se non si eccede».

Sulla stessa linea il sindaco di Solbiate, Giulio Colombo: «L'importante è che non si esageri. Un piccolo segno di ricordo va bene. In centro paese, non abbiamo queste situazioni; fuori, lungo la strada per Concagno, c'è una targhetta con la fotografia di due ragazzi morti in un incidente e più avanti, su un albero, c'è una piccola lapide con una poesia che aveva scritto la ragazza vittima di un sinistro in quel punto. Quasi si confondono nel verde, non danno alcun fastidio».

Non è per vietare i fiori per ordinanza neppure il primo cittadino di Binago, Bianca Maria Pagani: «Vanno rimossi se sono d'intralcio per la segnaletica, altrimenti vanno lasciati. È anche una dimostrazione di affetto e un modo per familiari e amici di sentire la vicinanza della persona deceduta. Se eccessivi, si può intervenire contattando direttamente i familiari, ma non vietarli a priori».

© RIPRODUZIONE RISERVATA