Geometra comunale
"licenziato" dalla Giunta

Il caso a Carnago (Varese): il dipendente municipale collocato in "disponibilità" all'80% di stipendio per due anni. Se non troverà lavoro in questi due anni, rimarrà a casa

A Carnago, in provincia di Varese, è caduto il dogma del posto pubblico fisso per la vita. Un dipendente comunale è stato "licenziato" dalla giunta sulla scorta della legge di stabilità (la 183 del 2011).

Lo scorso 28 luglio la giunta di centrosinistra guidata da Maurizio Andreoli Andreoni ha deliberato il collocamento in disponibilità di un geometra dipendente comunale che per quasi dieci anni ha ricoperto anche il ruolo di responsabile dell'ufficio tecnico. Il provvedimento è diventato effettivo dal 1° ottobre, ma i sindacati alzano le barricate.


«Il dipendente in questione non è stato licenziato, ma collocato in disponibilità con l'80% dello stipendio per due anni - precisa il primo cittadino - abbiamo risposto ad un preciso obbligo di legge».

Il sindaco di Carnago difende l'operato della giunta e spiega quali sono le basi normative che hanno portato alla decisione: «La legge di stabilità (legge 183 del 2011) all'articolo 16 obbliga le amministrazioni a verificare eventuali esuberi di personale, dando la possibilità di mettere in mobilità per 24 mesi il dipendente. Se nel frattempo non trovasse una collocazione nella pubblica amministrazione, il rapporto di lavoro andrebbe a decadere; ma non si può parlare di licenziamento».


Naturale a questo punto chiedersi come sia possibile un esubero a fronte di una pianta organica che risulta carente di tredici persone: «È vero, mancano tredici persone - ammette il sindaco - ma non in quella qualifica. Nell'ufficio tecnico ci sono un sacco di colonnelli e nessun soldato semplice. Avevamo tre dipendenti con qualifica D, da quando è rientrata una persona che era in aspettativa il numero è salito a quattro. Di fronte a questa eccedenza abbiamo risposto all'obbligo di legge individuando l'esubero e deliberando il collocamento in disponibilità del dipendente».

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