Vecchio Sant’Anna, la beffa
Solo il 10% resta pubblico

Una quota del 40% destinato ai servizi andrà alle banche e ai privati
Infrastrutture Lombarde: «Il tempo passa, la variante va approvata»

Soltanto un decimo dell’area dell’attuale Sant’Anna, una volta venduta, resterà totalmente pubblica. O, al contrario, il 90% sarà venduto. Dei circa 77mila metri quadrati, infatti, soltanto 7.800 sono quelli che resteranno all’Azienda ospedaliera. Nel dettaglio dovranno accogliere gli ambulatori di fisioterapia, la dermatologia, la diabetologia, il pre-ricovero, la radiologia, il centro trasfusionale, il centro prelievi, la dialisi, lo sportello informazioni e il centro infermieri. Tutte attività che saranno concentrate nelle palazzine affacciate su via Napoleona.

Il consiglio comunale dovrà approvare la variante urbanistica che, di fatto, invertirà le destinazioni d’uso dell’area: il 60% (anziché il 40%) sarà utilizzato come residenziale e il 40% (anziché il 60%) come servizi alla persona. Questo 40%, però, non deve essere obbligatoriamente pubblico. Sottratti i 7.800 metri quadrati che resteranno all’ospedale, ne restano altri 19mila circa. Qui potranno andare sì enti pubblici, ma anche finanziari (vedi banche e assicurazioni), associazioni di interesse collettivo, attrezzature sportive, attrezzature sociali, culturali, istruzione e assistenziali.

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