Mazza da hockey nell'auto
Comasco a processo: assolto

Curiosa vicenda discussa in tribunale a Cantù. Per i carabinieri poteva essere considerata un'arma impropria. Ma il proprietario della mazza, Simone Costa di San Fermo, è giocatore di hockey su ghiaccio. Era stato controllato a Cermenate.

Cermenate - Simone Costa, attaccante dell'Hockey Como, ha provato a spiegare che quel bastone da gioco, a lui, serve per fare gol.
Niente da fare. Per i carabinieri, quella mazza da hockey, lasciata sul sedile posteriore e a portata di mano, poteva essere un'arma impropria. L'oggetto è stato sequestrato, il proprietario è finito in caserma.
Quella serata storta, iniziata tre anni fa con un controllo serale che avrebbe peraltro fatto saltare un appuntamento con una ragazza, è finita ieri mattina nell'aula penale del Tribunale a Cantù.

Simone Costa, come chiesto anche dal pm Nicola Ronzoni, è stato assolto.
Per il giudice Ferdinando Buatier de Mongeot, il fatto non costituisce reato. Lo sportivo si era opposto al decreto penale di condanna, che in partenza lo condannava a un'ammenda di 2.550 euro. E ha preferito il processo per dimostrare la sua totale innocenza. E non pagare la multa.

Il controllo è avvenuto alle 23.30 del 5 novembre 2009. A Cermenate, nel parcheggio sulla Novedratese, all'esterno delle piscine di via Europa Unita. Costa, di San Fermo della Battaglia, 30 anni a Natale, era uscito dallo stadio del ghiaccio di Casate, dove si era appena allenato.

Quando il pm gli ha chiesto come mai fosse così lontano da casa e dalla pista, Costa ha dato una risposta semplice: «Dovevo vedermi con una ragazza». Fermo in auto da solo, nel parcheggio deserto , l'attaccante dell'Hockey Como è stato però notato dai Carabinieri di Cermenate.
 Gli uomini dell'Arma si sono avvicinati all'auto. E hanno subito notato la mazza da hockey, in fibra di carbonio, sul sedile posteriore.

«La mazza non ci sta nel baule - ha detto Costa - nel bagagliaio avevo anche la biancheria dell'allenamento appena finito. Ho mostrato anche gli statini dei pagamenti che dimostravano di essere un giocatore di hockey». Tutto inutile. Si è arrivati al processo. Dove hanno testimoniato  anche dirigenti e giocatori dell'Hockey Como.  Partita vinta.

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