Tubercolosi a scuola
Un caso alla Magistri

Studente colpito da una forma non grave: tra una settimana potrà riprendere le lezioni. Ma scatta l'allarme contagio. Controlli a tappeto su alunni e insegnanti

COMO - Caso di tubercolosi alla Magistri Cumacini e a scuola scattano i controlli per insegnanti e alunni. La malattia infettiva ha colpito uno studente dell'istituto tecnico di Lazzago e l'Asl è intervenuta attivando prima un'inchiesta epidemiologica (sono stati individuati e classificati in base al livello di rischio i contatti familiari, scolastici e gli amici del giovane) e predisponendo poi un'informativa che è stata distribuita a genitori e docenti per spiegare le caratteristiche della patologia e le misure preventive previste dai protocolli in questi casi.
Nelle ultime ore, inoltre, gli esperti del dipartimento Prevenzione hanno incontrato a scuola insegnanti e famiglie delle classi coinvolte, preannunciando la necessità di effettuare il test di Mantoux (viene praticato sulla cute dell'avambraccio) in due tempi, a distanza di 2-3 mesi. E i test sono partiti ieri: «Si sta procedendo attualmente all'esecuzione dei controlli sui contatti stretti - ha confermato l'Asl - riservandosi la possibilità di estenderli in base ai primi esiti. A partire dalla data odierna i test sono in corso su circa 80 soggetti tra insegnanti e alunni, presso la scuola. Nei prossimi giorni saranno disponibili gli esiti che permetteranno di valutare l'effettivo grado di contagiosità e i successivi interventi da adottare. I soggetti che dovessero risultare positivi al test verranno indirizzati per i successivi controlli di tipo clinico al Centro di medicina toracica del Sant'Anna». Lo studente colpito dalla tubercolosi, fortunatamente, è in buone condizioni e potrebbe tornare a scuola tra una settimana. Intanto il vicepreside, Saverio Fresca, spiega che «tutto è sotto controllo, le procedure sono state attivate». E chiede di evitare ogni forma di allarmismo. Lo stesso fa l'Asl: «La positività al test - chiarisce - rivela semplicemente un avvenuto contatto con il germe della tubercolosi, contatto che nella maggioranza dei casi non ha provocato un vero e proprio stato di malattia bensì solo un'infezione che è passata inosservata e si è esaurita spontaneamente. In ogni caso l'eventuale positività sarà oggetto di ulteriori indagini diagnostiche. La terapia antimicrobica di norma elimina la contagiosità entro poche settimane».
La tubercolosi si trasmette attraverso le goccioline emesse con la tosse o soffiandosi il naso. La probabilità di venire infettati dipende dal tipo di contatto ma anche dalle caratteristiche individuali. «Non sono necessari - precisa ancora l'Asl - particolari interventi di disinfezione degli ambienti di vita e di lavoro, ma è importante effettuare una frequente e corretta aerazione». Quest'anno si è verificato soltanto un altro caso di infezione in uno studente di un istituto superiore lariano, nel gennaio scorso. Le misure di sorveglianza  attivate dall'azienda sanitaria avevano interessato 291 studenti e 44 insegnanti. Nel 2009 sono stati registrati in provincia di Como 36 casi.
Michele Sada

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