In mutande sul cantiere
Altro che sicurezza

La 626 non è un problema che riguarda soltanto i lavori in corso per le paratie. Ecco cosa succede in viale Lecco

Per lavorare in mutande non è necessario essere per forza bagnini o fotomodelli di biancheria intima. A Como basta essere un muratore o un operaio al lavoro in un cantiere edile in piena estate. Magari in quello per la realizzazione dell’autosilo in costruzione tra via Dante e viale Lecco. Non è questione di decoro, ovviamente, tanto più che l’insopportabile caldo d’agosto è una buona giustificazione. Il problema è, di nuovo, quello della sicurezza, come si evince fin troppo bene dalle immagini pubblicate in questa pagina. Un carico pesante chissà quanti quintali (si tratta di un grosso pilastro in metallo) viene sollevato dalla gru. L’uomo (non si capisce bene se in mutande o in pantaloncini corti arrotolati fino all’inguine) si cimenta in una prova di agilità. Un piede qua, l’altro là, e in equilibrio afferra il carico sospeso per indirizzarlo. Né lui, né i colleghi che lavorano a pochi metri di distanza indossano il caschetto di sicurezza. Caschetto che forse non avrebbe grandissima utilità nel caso in cui si staccasse un pilastro di quelle dimensioni, ma che certo dovrebbe essere obbligatorio indossare in area di cantiere. Una scena simile era stata già ritratta nel cantiere delle paratie il mese scorso, quando fu immortalato un operaio senza casco nell’atto di maneggiare un pesante carico sospeso.

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