Ticosa, Bruni "secreta"
la risposta choc di Multi

Il destino della Ticosa resta un mistero. L’annunciata conferenza stampa per diffondere il contenuto della lettera di Multi (la multinazionale italo-olandese che aveva vinto la gara per l’acquisto dell’area), non c’è stata

COMO Il destino della Ticosa resta un mistero. L’annunciata conferenza stampa per diffondere il contenuto della lettera di Multi (la multinazionale italo-olandese che aveva vinto la gara per l’acquisto dell’area) e che, in sintesi, dovrebbe segnare cosa succederà in qui 41mila metri quadrati, martedì non c’è stata. Nemmeno ieri. E non ci sarà nei prossimi trenta giorni. Così ha deciso in giunta il sindaco Stefano Bruni. Era stata la Lega Nord, con l’assessore all’Edilizia privata Maurizio Faverio, a chiedere chiarimenti al sindaco sulla vicenda Ticosa. Da quanto trapela dalla giunta fiume di ieri pomeriggio (oltre tre ore e mezza) il sindaco avrebbe sostanzialmente detto che Multi non ritiene più interessante l’operazione Ticosa, a meno che il Comune non modifichi sostanzialmente le condizioni. Il tam tam della politica riferisce della presa di posizione dell’assessore ai Lavori pubblici Francesco Scopelliti (ex An) a favore della diffusione del contenuto della lettera e anche il Carroccio avrebbe ribadito la necessità di conoscere quello che sta succedendo sulla Ticosa.
Dall’ufficio stampa a tarda serata è arrivata una nota con cui, di fatto, si annuncia che della vicenda Ticosa non si parlerà per un mese.
«Dopo un esame e un confronto con gli uffici comunali e di concerto con la giunta, ho rilevato che la nota inviata dalla Multi presenta delle complessità di natura tecnico-giuridica tali da consigliare, in questo momento, di rinviare il dibattito». Questo è quello comunicato nella nota che ha aggiunto: «Queste le motivazioni che hanno portato il sindaco Stefano Bruni, d’intesa con l’esecutivo, a disporre l’esclusione temporanea dall’accesso agli atti per la documentazione trasmessa dalla società Multi al Comune. Il contenuto della raccomandata, arrivata a Palazzo Cernezzi il 22 settembre, verrà pertanto reso noto nei prossimi trenta giorni, così come previsto dall’articolo 17 comma 2 del vigente Regolamento sull’accesso agli atti approvato dal Consiglio Comunale (delibera N. 5 del 2008)». Bruni, sempre nel comunicato, ha aggiunto: «Si tratta di una decisione per certi versi contraria alla mia persona, ma è legata alla necessità di arrivare alla più opportuna scelta politica, nell’interesse di tutta la città. Non c’è alcuna intenzione di nascondersi nè di voler nascondere alcunché. Il dibattito ci sarà, è semplicemente rinviato».
In consiglio comunale, lunedì sera, era stato Marcello Iantorno (Pd) a chiedere lumi denunciando che la lettera di Multi non era nemmeno stata protocollata e minacciando di rivolgersi alla procura. Ieri ha ribadito la sua posizione riguardo alla lettera secretata.
Gi. Ro.

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