A processo per traffico di cocaina e furti
Condannato a 16 anni

Alla sbarra del maxiprocedimento di Milano ci sono quasi cento imputati

Lo smercio degli stupefacenti sarebbe stato gestito dalla ’ndrangheta

Sono arrivate ieri le prime due condanne nell’ambito del maxiprocedimento milanese che vede alla sbarra quasi cento imputati per un grande traffico di cocaina che, stando alle indagini del pm di Milano Marcello Musso, sarebbe stato gestito da famiglie della ’ndrangheta e, in particolare, dai clan Crisafulli e Muscatello.

Il gup Alfonsa Ferraro ha condannato due imputati a pene fino a 16 anni di carcere. La posizioni di Francesca Barillà e di Ettore Battocchio, canturino di 55 anni in carcere dal luglio dello scorso anno, erano state infatti stralciate rispetto al procedimento principale davanti al gup di Milano Giuseppe Gennari che vede imputate nell’aula bunker di San Vittore più di novanta persone.

Trentanove di queste hanno scelto il rito abbreviato e nei giorni scorsi il pm ha chiesto per loro pene per un totale di circa 300 anni di reclusione (la sentenza potrebbe arrivare tra fine giugno e luglio). Barillà, condannata a 4 anni e 8 mesi, era accusata di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, stesso reato contestato a Battocchio, condannato a 16 anni, che rispondeva, però, anche di associazione per delinquere finalizzata ad una serie di furti.

I due imputati erano accusati, in particolare, di aver ottenuto rifornimenti di droga dal clan Muscatello, operando in due distinte associazioni. Cocaina che avrebbero rivenduto girando poi parte degli introiti al clan di Mariano Comense capeggiato da Giuseppe Muscatello.

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