Alvaro Molteni, l’ultimo astrattista

Allievo di Manlio Rho e collaboratore di Carla Badiali

Si è spento a 95 anni. «Ho sempre cercato di dire molto con poco»

Si è spento ieri a 95 anni Alvaro Molteni, l’unico sopravvissuto del prestigioso Gruppo Como, pittori e scultori astrattisti degli anni Trenta. Era nato a Como il 14 febbraio 1920 ed è stato per molti anni anche un apprezzato disegnatore tessile assai inventivo.

Minuto com’era di corporatura, con i capelli raccolti sulla nuca a foggia di un giovane indiano, Alvaro Molteni, in arte semplicemente Alvaro, si è mantenuto fedele fino all’ultimo alla sua immagine di elfo gentile, senza età. Negli anni Trenta, così fervidi di idee a Como, operando fra laboratori di disegno tessile e studi di artisti, li conosceva e li frequentava tutti. Da giovane lavorò nel laboratorio tessile di Carla Badiali, poi per cinquant’anni fu il disegnatore preferito del cavalier Antonio Ratti, che lo trattava familiarmente. Aldo Galli lo chiamava “il bocia”, altri esponenti del mondo artistico comasco del ‘900 preferivano condensare il suo nome in un appellativo sintetico, quasi una sigla: era “Al” per Manlio Rho, suo apprezzato maestro, per la Badiali “El”, per Luigi Zuccoli “Ul” con richiamo alle sonorità dialettali.

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