Anche l’Anticorruzione:
«Le paratie sono inutili»

Gli ispettori: «Sensibile diminuzione dei fenomeni di piena». Il lago ai minimi storici, negli ultimi 100 anni solo 19 esondazioni

Ancora dieci centimetri sotto lo zero idrometrico, in piazza Cavour. Il lago è basso, bassissimo. Con una percentuale di riempimento quasi al minimo storico: 12,9%.

Numeri che - non bastassero il cantiere fermo e il nuovo progetto impantanato - suonano come una beffa atroce se accostati alla parola paratie. Il sindaco Mario Lucini ha più volte detto che, fosse stato per lui, la maxi opera non sarebbe mai partita, ma ha anche aggiunto che è impossibile fermarsi ora, a metà strada.

Resta il paradosso di un’opera che, stime alla mano, verrà azionata in parte una volta ogni cinque anni mentre le barriere si alzeranno completamente e lungo tutta la passeggiata solo una volta ogni cento anni.

C’è di più. Gli stessi ispettori dell’Autorità Anticorruzione, nel documento che boccia la procedura seguita dal Comune per modificare il progetto, mettono nero su bianco un paio di frasi sibilline. Subito, a pagina 2, nel capitolo dedicato alla “descrizione delle opere”, scrivono infatti: «I dati idrografici» evidenziano «una sensibile diminuzione della frequenza dei fenomeni di piena del lago». E poi: «L’altezza di piena più frequente è di pochi centimetri». Non aggiungono altro, ma è un passaggio significativo, in un documento ufficiale. D’altra parte le stesse cronache ci dicono che il lago esce in misura significativa una volta ogni cinque anni, mentre le esondazioni eccezionali avvengono una volta ogni cento anni.

Tra il 1915 e oggi il lago è uscito 19 volte, nel secolo precedente le cosiddette esondazioni maggiori erano state 13. E se calcoliamo il costo di ogni evento “medio” per le casse pubbliche, possiamo dire che i soldi spesi per le paratie (ad oggi 33 milioni) sarebbero bastati per pagare i danni legati alle esondazioni dei prossimi cinquemila anni.

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