Autosilo di viale Varese, c’è un piano B

L’assessore Gerosa frena: «Deve essere un affare anche per i cittadini»

Il Comune spinge sulle aree di San Rocchetto e via Torriani

La strada dell’autosilo di viale Varese è in salita (10 milioni di costo per 230 posti interrati, 164 in superficie). Mercoledì la giunta comunale formalizzerà la propria indicazione sul progetto proposto dalla Nessi & Majocchi.

«Bene la creazione di nuovi posti auto a ridosso della città murata e positiva anche la valutazione sull’impatto viabilistico dell’opera che non determinerà problemi per il viale Varese e il Girone» dice Daniela Gerosa, assessore alla mobilità.

Le perplessità maggiori derivano dall’analisi della parte economica dell’operazione. Palazzo Cernezzi incassa ogni anno circa 550mila euro dai posti blu di viale Varese. Si tratta di un’entrata a cui il Comune dovrebbe rinunciare per i primi quattro anni. In tutto un conto di 2,2 milioni di euro. Tanto, troppo: «In questi termini l’operazione è difficilmente sostenibile - dice l’assessore Gerosa - l’affare lo devono fare tutti i cittadini, non soltanto l’operatore privato».

L’altro elemento di pesante criticità ha a che fare con la gestione del periodo di cantiere (si prevede una durata dei lavori di circa due anni e mezzo).

Nella zona ovest della convalle cinque sono le ipotesi di intervento sul fronte dei parcheggi. Tre riguardano aree di privati (l’ex Danzas a San Rocchetto, l’area del Gallio con 200 posti interrati, un’area dismessa in via Torriani dove il Pgt prevede un impianto multipiano da circa 250 posti). In due casi invece si tratta di proprietà pubbliche (la Ticosa dove il piano di trasformazione resta però un punto interrogativo e l’ex Stecav, accanto al comando della polizia locale).

© RIPRODUZIONE RISERVATA