Cantù, lite sugli incentivi in Comune
«Il sindaco vuole decidere a chi darli»

I sindacati bocciano il nuovo calcolo meritocratico: ignorerà gli automatismi. Bizzozero: «Vogliono scioperare? Se lo faranno risparmieremo altri soldi»

I dipendenti comunali potrebbero persino arrivare allo sciopero se l’amministrazione comunale non rivedrà la propria posizione sul contratto decentrato. Ma il sindaco Claudio Bizzozero non si dice spaventato dalla prospettiva, anzi replica con una provocazione: «Lo sciopero senza dubbio avrebbe un vantaggio immediato, il risparmio sugli stipendi».

Si preannuncia combattuto il confronto che nelle prossime settimane rimetterà attorno a un tavolo i dipendenti di piazza Parini e l’amministrazione.

Nelle passate settimane l’amministrazione ha risolto il contratto decentrato, che riguarda le indennità che vengono assegnate ai dipendenti in aggiunta allo stipendio. Esclusi i dirigenti, che fanno contrattazione a sé, ed esclusa la polizia locale, che ha già rinnovato il proprio, di decentrato, nei mesi scorsi. Anche in quel caso dopo la risoluzione da parte dell’esecutivo.

Cifre variabili, che in alcuni casi vengono corrisposte ai funzionari per via del compito svolto - per esempio per chi stia all’aperto o si occupi di questioni delicate, come ai servizi sociali, o abbia a che fare con una notevole affluenza di pubblico – pari anche a meno di una ventina di euro al mese.

Per le posizioni organizzative, invece, si può giungere anche a cifre più cospicue, dai 5 ai 10mila euro annui. «La nostra intenzione – spiega il sindaco Bizzozero, che detiene anche la delega al Personale – è stata riequilibrare lo squilibrio del contratto nazionale e introdurre criteri di meritocrazia nell’attribuzione di questi incentivi».

Le parti sociali, però, si interrogano su come si possa oggettivamente stabilire la meritocrazia e ritengono si tratti nei fatti di un rimescolamento che manterrà inalterate le cifre ma cambierà le persone beneficiarie, con ampia discrezionalità da parte dell’esecutivo di Bizzozero.

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