Cantù, negozi in rivolta
«Multe per un adesivo»

Pubblicità “abusive”, l’esattore non fa sconti

I commercianti: «È ingiusto, faremo ricorso»

Non è sfuggito nemmeno il semplice adesivo con il nome del bar all’esterno del locale. O il miniposter in vetrina per promuovere le foto da matrimonio.

Quando i tecnici sono usciti tra negozi e esercizi pubblici per rilevare se tutto fosse in ordine, in qualche caso hanno addirittura detto di non preoccuparsi. Rassicurando coloro che avrebbero invece poi multato.

In altri casi, hanno invitato gentilmente chi chiedeva come mai si stessero scattando foto alle vetrine a non impicciarsi.

Adesso, a distanza di qualche mese, sono arrivati i frutti dei controlli. Via raccomandata. Per i titolari di diverse attività sono sberle da centinaia di euro.

Con casi singoli che vanno dai 700 agli oltre 1.000 euro. Batoste che assommano la richiesta di incassare l’imposta comunale sulla pubblicità e il diritto sulle pubbliche affissioni all’aggravio di sanzioni per non aver rispettato le regole.

Alcuni commercianti sono pronti a presentare ricorso. Più di uno non condivide le modalità messe in pratica nei controlli.

Abaco Spa è la società che per conto del Comune di Cantù - la sede è in via Rienti 15 a Cantù Asnago - è stata incaricata della riscossione. I multati hanno il morale a terra per l’ennesimo esborso, che adesso valuteranno se pagare oppure no.

L’articolo completo con le testimonianze dei commercianti e l’approfondimento sul giornale in edicola.

© RIPRODUZIONE RISERVATA