Cantù, più verde e meno palazzine

Approvato il “Borsino immobiliare” con gli obblighi per chi costruisce case.

Salvate diverse aree storiche: tramontano i 150 appartamenti in via Paganella

Per rendere definitivamente efficace il piano di governo del territorio mancava solo un passo, e adesso è stato compiuto, la regolamentazione della disciplina dei diritti edificatori. Quello che, nel passato pgt poi revocato, si chiamava borsino immobiliare, che era fortemente voluto dal Pdl e tante polemiche aveva creato.

In quel caso il borsino individuava le cosiddette “aree di atterraggio” dove monetizzare il surplus di volumetrie a disposizione, due molto grandi in centro città, attorno a via Fossano, fino a viale Madonna da una parte e fino a via Domea dall’altra. Qui sarebbe stato possibile realizzare o recuperare fino a 6 piani fuori terra.

Il pgt targato Lavori in Corso ha ripreso il concetto, di per sé innovativo visto che sono poche le amministrazioni ad aver costituito un simile registro, partendo però dal presupposto di istituire nuovi parchi urbani, una Rete Verde, per realizzare i quali è stato creato il Fondo Comunale per la Qualità Urbana, alimentato dai corrispettivi derivanti dall’applicazione dei criteri di negoziazione dei diritti edificatori, appunto.

Le aree per realizzare questi parchi sono una decina e per concretizzare simile intenzione si è detto stop all’edificazione prevista dal passato pgt in zone ritenute di valore.

Per esempio in via Paganella, dove sarebbero dovute sorgere decine di palazzine e tra i 150 e i 170 appartamenti. E stralciato anche l’ampio comparto di trasformazione nella zona degli Arconi. Molte le aree in questione individuate, comprese altre in via Cervino, via Crotto, via Sempione, via Rencati, via Dalmazia, via Fossano, via Manni, via Fossano.

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