Cent’anni di don Piero
il prete partigiano

In duecento a Caglio per festeggiare il sacerdote

E i bambini delle elementari lo chiamano “eroe”

Un eroe. Il termine è spesso abusato. Ma trattandosi di un prete centenario con «una vita come un romanzo», come dice lui, questa volta il suo utilizzo è più che lecito, e anzi necessario. A chiamarlo così, d’altronde, sono stati i bambini delle elementari.

Don Piero Arrigoni, il prete partigiano, ieri ha abbracciato la sua comunità festeggiando i cento anni.

Circa duecento persone l’hanno atteso in sala civica, uno spazio troppo piccolo per contenere l’affetto di un intero paese.

Una bella celebrazione con le parole del sindaco Vittorio Molteni, il canto del Coro dei Santi Gervaso e Protaso, un breve discorso dei ragazzini del paese e della Pro Caglio.

Presenti anche il sindaco di Sormano e il vicesindaco di Lasnigo. Ma alla fine lo spettacolo è sempre questo prete dalla battuta pronta, che non ha lesinato complimenti, ma ha anche ripetuto più volte “scusa”, con un’umiltà unica.«Se io vedessi il cuore che ciascuno di voi ha per questo vecchio sacerdote... io non credo di valere tanto – ha esordito don Piero - Questa espressione d’amore nei miei confronti è l’espressione d’amore che Gesù mi ha sempre donato in questa mia vita. Io vi voglio solo dire grazie».

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