Cerano, l’incubo di altre bombe
«Ragazzi, massima attenzione»

Resta alto l’allarme dopo il ritrovamento di un ordigno bellico inesploso. Saranno coinvolte le scuole, agli studenti verrà spiegato come evitare il pericolo

È trascorso un secolo dall’inizio della grande guerra e quasi settant’anni da quando partigiani e fascisti deposero le armi nella lotta di Liberazione, ma in Valle d’Intelvi alle soglie del 2015, si trovano ancora, persino a poche decine di metri dalla propria casa, residuati bellici. Ordigni abbandonati, inesplosi, magari arrugginiti o danneggiati, ma ancora in grado di essere offensivi.

A suonare il campanello d’allarme, dopo l’ultimo episodio dei giorni scorsi, quando due ragazzi di dodici anni hanno rinvenuto una bomba a mano della prima guerra mondiale sul greto di un torrente vicino casa, è il sindaco di Cerano Oscar Gandola. «In settimana chiederemo il coinvolgimento dell’Istituto comprensivo Magistri Intelvesi di San Fedele, affinchè in classe si faccia opera di divulgazione ed educazione su come riconoscere questi ordigni e il comportamento da tenere in questi casi. Mi farò promotore ufficialmente con il dirigente scolastico affinchè in tutte le scuole del comprensorio siano coinvolte le forze dell’ordine o militari qualificati, per tenere lezioni ai ragazzi sia alla scuola media che alle elementari».

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