Como, guida ai rifiuti
Dieci errori da evitare

Sbagliare contenitore è il rischio più concreto. Attenzione anche al mancato ritiro dei bidoni.

Dopo una prima fase, scatteranno le sanzioni

Como

Mancano 22 giorni alla rivoluzione della raccolta rifiuti. Qualche migliaio di comaschi ha già ritirato il kit con bidoni e sacchetti, ma la vera sfida - anche per ridurre, in futuro, la tassa rifiuti - sarà poi in cucina, al momento di differenziare davvero.

Gli errori che si possono fare sono tanti e che rischiano di compromettere il riciclo dei materiali. «Fare bene - spiega l’assessore all’Ambiente Bruno Magatti - è fondamentale affinché il materiale possa essere recuperato. Oltre una certa soglia di contenuto errato il sacco viene rimandato indietro per essere smaltito come indifferenziato e questo vanifica gli interventi fatti».

Indifferenziato più caro

Tra l’altro lo smaltimento dell’indifferenziato, il futuro sacco trasparente, è quello più costoso perché finisce dritto al forno di incenerimento della Guzza. Gli errori più comuni che si possono fare riguardano innanzitutto il mescolare con il vetro materiali che non hanno nulla a che vedere: piatti e tazzine in ceramica e porcellana devono essere portati al centro di raccolta ed essere collocati nel contenitore degli inerti. Nemmeno le lampadine (quelle tradizionali e quelle al neon) devono essere assimilate al vetro, ma essere consegnate a parte alla discarica. Con il vetro, invece, vanno messe lattine e barattoli. Da Aprica precisa che «è meglio se vengono lavati prima, ma non è obbligatorio».

E sempre per quanto riguarda il vetro, per smaltirlo ci saranno solo due modi: metterlo fuori casa nell’apposito contenitore verde oppure conferirlo in discarica. Dal prossimo 3 giugno spariranno tutte le campane

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