Parenti e amici piazzati ai seggi
Spunta anche un consigliere

Oltre alla figlia dell’assessore nominato scrutatore Cantaluppi (FdI)

Pettignano: «Serviva gente fidata»

La lista con i nomi dei 131 scrutatori scelti e votati dalla maggioranza di Palazzo Cernezzi riserva altre sorprese. Ieri abbiamo raccontato della presenza, nell’elenco, della figlia dell’assessore Francesco Pettignano (Forza Italia), presidente della commissione chiamata a indicare gli scrutatori per le prossime elezioni nonché “promotore” della lista. Ora si scopre che tra i nomi imposti e votati dal centrodestra (in commissione siedono, oltre a Pettignano, i consiglieri Antonella Patera e Ivan Noseda) c’è anche un consigliere comunale, Lorenzo Cantaluppi, di Fratelli d’Italia. La vicenda ha suscitato immediate polemiche, tanto che il rappresentante dei gruppi di minoranza, Gabriele Guarisco, non ha votato quell’elenco. E lo stesso sindaco Mario Landriscina, che aveva delegato Pettignano, non ha digerito l’accaduto.

Polemiche e distinguo

Le opposizioni avevano chiesto di sorteggiare i nomi tra gli oltre duemila comaschi iscritti all’albo degli scrutatori (sono le persone che hanno dato la disponibilità nei mesi scorsi), ma dall’altra parte hanno insistito su quei 131 nomi e sono quindi stati sorteggiati solo gli altri 173. Pettignano, contattato ieri, ha difeso la scelta: «Se tiriamo a sorte i nominativi degli scrutatori finisce che il giorno delle elezioni non riusciamo ad aprire i seggi, visto che molti sono iscritti all’albo ma poi rinunciano - afferma - All’ultimo referendum il 60% non ha accettato, significa sprecare tempo e soldi per trovare i sostituti. Abbiamo pensato di premiare i cittadini che si erano già prestati a fare gli scrutatori, per agevolare le operazioni».

La difesa del centrodestra

«Mia figlia? Ne ho due, una ha voluto proporsi - risponde l’assessore - e anche se le avevo detto di lasciar perdere ha insistito. In fondo non vedo perché avrei dovuto escluderla, è una studentessa universitaria. Quanto alla presenza del consigliere Cantaluppi, vale lo stesso discorso: forse lui avrebbe potuto cancellarsi dall’elenco, ma noi non abbiamo ritenuto giusto lasciarlo fuori. Mi risulta che l’abbia sempre fatto, deve pagare il fatto di essere consigliere?». Quanto alle critiche arrivate dalla minoranza: «Già nei mesi scorsi avevo suggerito ai consiglieri di segnalare all’ufficio elettorale le persone realmente disponibili, tra quelle che figurano nell’albo. Mi sembravano intenzionati a farlo, poi invece in commissione hanno proposto il sorteggio, che per me è un errore».

Sulla questione ieri è intervenuto anche l’ex assessore alla partita, l’avvocato Marcello Iantorno, per rivendicare il cambio di rotta imposto dalla precedente maggioranza dopo le polemiche del 2014 sulla nomina di alcuni familiari di esponenti Pd: «La commissione elettorale da me presieduta - dice Iantorno - per le ultime due elezioni, vale a dire referendum del dicembre 2016 e amministrative del giugno 2017, aveva puntato sul sorteggio. Ora la maggioranza ripristina il vecchio metodo elettoralistico di scelta, con indicazione dei nomi da parte dei commissari, ed ecco che ritorniamo agli amici e parenti».n 
M. Sad.

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